Numero 1/2014
Mujer, 2013
DIGITAL ART DI GERARDO NUÑEZ CORDO
Marina Pompei*
La Ephémère Gallery è a casa di Gerardo Nuñez Cordo, artista argentino che vive a Strasburgo. Le sue opere vengono esposte anche in altre gallerie, ma nella sua casa-Ephémère Gallery si ha il privilegio di parlare con lui. Le opere esposte sono soprattutto digital art stampata su supporto di alluminio.
MujerMujerChe un’elaborazione digitale e un supporto metallico possano trasmettere un’emozione intensa e calda, per me è stata una sorpresa.
L’opera che più mi ha attratto a sé e incantato è Mujer (della serie Reconstruccion): un quadrato di un metro di lato con un’armonia di colori che vanno dalla luce del bianco al buio del nero, passando per gli azzurri, gli ocra, i rossi, i verdi, i gialli. Colori che si muovono sfumando dall’uno all’altro, oppure si contrappongono netti, separati da un confine ben definito di rettangoli e triangoli.
C’è tutto questo ma c’è ancora dell’altro che non so. Chiedo e Gerardo racconta. Quest’opera nasce da fotografie di un corpo di donna, mi dice che potrebbe chiamarsi anche Pelle: tante foto di piccoli particolari rielaborate in modo digitale. Un corpo messo a fuoco nei suoi dettagli cromatici e poi rielaborato e ricomposto (reconstruccion) seguendo il suo sguardo e il suo cuore.
E allora guardo di nuovo quest’immagine e vedo la pelle-confine-contatto: la pelle che ci delimita rispetto al mondo intorno a noi, ma che ce lo fa anche incontrare. La pelle è membrana che permette al nostro Sé di non confondersi con l’Altro da Sé, ma che permette anche il tatto, il sentire che l’Altro c’è: tocchiamo e siamo toccati.
Leggo così da una parte i quadrati e i triangoli che delimitano; dall’altra il movimento delle sfumature che si incontrano.
E poi, quel grande buco nero, pozzo profondo, apertura verso il mistero che dà al quadro la tridimensionalità. Tutti i colori precipitano, assorbiti nel nero della vagina? dell’utero? dell’inconscio? Tre livelli di lettura possibili:
- quella parte del corpo che esalta il piacere sessuale;
- quella parte della nostra storia vissuta dentro l’utero di nostra madre;
- il mistero oscuro di quanto è inconscio a noi stessi.
L’insieme è un inno alla vita luminosa e misteriosa.