Numero 1/2021

IL SETTING ONLINE E LA PSICOTERAPIA CORPOREA

 

ONLINE SETTING AND BODY PSYCHOTHERAPY

DOI:  10.57613/SIAR02

 

Genovino Ferri[*]

 

 

 

Abstract

     Dopo aver esaminato le diversità strutturali del setting psicoterapeutico on-line, addizionate di aspetti psicodinamico-neuroscientifici, l’autore propone, in un’ottica analitico-corporea della psicoterapia, un allargamento dell’intersoggettività-intercorporeità nel setting. Tale obiettivo è realizzabile con un aumento dell’intelligenza sensoriale centrata sull’attenzione  prosodico-mimica e sulle attivazioni corporee analitico-terapeutiche.

Key words

     Psicoterapia on-line - Comunicazione Analogica – Diagnosi - Attivazioni Corporee AnaliticoTerapeutiche.

Abstract

     Having examined the structural variations of the on-line psychotherapeutic setting, enriched with psychodynamic-neuroscientific aspects, the author proposes an increase in the intersubjectivity-intercorporeity in the setting from an analytical-corporeal perspective in psychotherapy. This objective can be achieved by increasing sensorial intelligence centred on attention to facial expression and prosody, as well as on analytical-therapeutic bodily activations.

Key-words

     Psychotherapy online - Analogical Communication – Diagnoses - Analytical-Corporeal Therapeutic Bodily Activations.

 

 

Introduzione

     Quali ripercussioni e quali modifiche si affacciano necessarie, nel tempo pandemico online per il setting psicoterapico? Come adattarlo in modo efficace e neghentropico, pur curvandolo nelle sue forme, a questa nuova ed imprevista realtà? Propongo un accostamento: il setting psicoterapeutico, nel tempo della pandemia, assomiglia molto ad un sistema vivente, complesso, aperto e intelligente, che ha bisogno di un nuovo equilibrio, di un nuovo assetto, di una rinnovata plasticità cerebrale per continuare ad esistere; un sistema vivente che deve apprendere nuove consapevolezze, re-individuare e ricorrere ai due principi attivi della sua resilienza nel setting, per continuare ad essere potente e appropriato, non smarrirsi, dematerializzarsi o disorganizzarsi in vortici o gradini entropici.

 

Nuove consapevolezze

     Non si abita più lo stesso spazio nel setting, ci sono due luoghi diversi da cui analista e analizzato, terapeuta e paziente, si affacciano nella relazione; la distanza fra i due luoghi è un'evidenza reale e da sottolineare. La diade relazionale è più difficile, filtrata, ridotta, passa per gli schermi dei PC. Mancano l'epidermicità e il contatto (da contactus, contingĕre, toccare), manca l'olfattività con i suoi odori, manca l'interazione di campo energetica nello stesso spazio, quella vera, che segna addosso le atmosfere di campo del setting, manca il movimento e tutta l'enattività associata. Le disposizioni posturali poi, sui monitor on-line, sono per lo più frontali: talora dal collo in su, talaltra dal torace in su. Il sentire vede ridotti i suoi link, così l'intercorporeità, fondamento della comunicazione intersoggettiva, vede ridotto il proprio spazio nella relazione, confluendo in un imbuto sensoriale.

     Il sentire si affida, per dirla corporalmente, allo spazio relazionale dell'inter-ocularità e del dialogo verbale, che di fatto polarizzano i portali on-line psicoterapeutici. Si abita però, ancora insieme, lo stesso tempo nel setting psicoterapeutico on-line, per di più pervaso dal tempo esterno pandemico: la nuova variabile che cinge e costringe  la coppia analista-analizzato, terapeuta-paziente nel setting on line. L’addizione pandemica di fatto procura nuove noxae patogene da sbrogliare nel tempo del setting psicoterapeutico on-line. Neuroscientificamente i circuiti limbici (il giro del cingolo anteriore in particolare), portatori dello spettro affettivo-relazionale a livello centrale, con i temi di abbandono-perdita-esclusione, subiranno ancor di più il furto del tempo perpetrato alle relazioni. Il distanziamento divisivo sociale, misura paradossalmente efficace per la difesa dal virus, porta ad attivare i recettori dell'esclusione e della minacciosità da perdita affettiva. L’addizione pandemica rinforza inoltre, dopo la minacciosità da perdita affettiva limbica, anche la minacciosità vitale esterna, verso cui l'amigdala è sensibilissima, in questo caso praticata dal virus letale e dalla sua invisibilità. Infine, per dirla con i neuromediatori, il deposito già molto depleto della 5HT serotonina, fondamentale per la modulazione affettiva dei mammiferi umani, rischia di essere portato ancora più in basso e una domanda mi sorge: dove si sposterà l’accelerazione dopaminergica precedente, oggi compressa dal limite pandemico?

     I disturbi d'ansia e di panico, i disturbi border e gli altri del cluster B, i disturbi depressivi e ciclotimici, ma anche gli scompensi psicotici, quali influenze subiranno? Sarà sufficiente per il nuovo tempo interno del setting la straordinaria soluzione terapeutica dell'on line? Sarà sufficiente, per dirla in Analisi Reichiana Contemporanea, la presenza rinforzata dei soli luoghi relazionali del 1° livello visivo (occhi), del 2° livello vocale (bocca) e di tutto il viso, ultima area del nostro corpo ancora capace di esprimere, con i muscoli mimici, le nostre emozioni e i nostri sentimenti? Potranno essere questi i soli portali della relazione psicoterapeutica?

 

I due Principi Attivi della Psicoterapia Corporea nel setting on line

La Relazione Terapeutica. 

     Essa costituisce il primo principio attivo in Psicoterapia e non è una semplice comunicazione interattiva affidata al caso, ma va puntualizzata come un terza presenza, una terza forza vivente in grado di espandere il dia-logo in tria-logo. Solo in questo modo la Relazione Terapeutica realizza la propria individuazione nel setting, permettendo così anche una nuova lettura dell'effetto placebo che, per fare base sulle evidenze, costituisce il 40% dei miglioramenti di quadri depressivi (Jama Psychiatry 2015). L'effetto placebo è dovuto ad attivazioni recettoriali  μ (Mu) per gli oppioidi, che ben si rivelano alla Pet: esso rappresenta un risultato piuttosto vicino, come risposta a quella dopo trattamento con citalopram (antidepressivo serotoninergico), sempre sugli stessi recettori centrali μ (Mu). La Relazione Terapeutica si rappresenta come una co-costruzione attenta, che risponde a leggi ben codificate, essa dialoga, al di là dei contenuti scambiati, con il linguaggio dei tratti e tra i tratti di carattere, direi in Analisi Reichiana Contemporanea, con le domande implicite depositate nel come delle comunicazioni, parlando  psicodinamicamente, ancor di più in una scena complessa quale quella dell'on-line.

IMG 5648 persone sul computerPersone sul computer

     Nell'on-line il linguaggio espressivo degli occhi, il loro come (che siano vuoti, distanti, atterriti, sospettosi, evitanti, oppure gioiosi, luminosi, umidi, entusiasti) si accompagna a quello del come della mimica (sorridente, sostenente, includente o anche  rimproverante, colpevolizzante, escludente) ed entrambi si accompagnano alla fondamentale prosodia (dal greco prós, verso e ōidé, canto). La prosodia può riferirsi alla qualità della voce (come per esempio delicatezza/durezza, respiro ansimante/affannoso e nasalità) e alle caratteristiche prosodiche sovrasegmentali, come per esempio: accento, prominenza, ritmo, intonazione. La prosodia ci informa del tratto di carattere (in Analisi Reichiana Contemporanea), ma anche, in altro dire, della modulazione della voce, tanto cara a S. Porges e a B. Van der Kolk; la voce… che il filosofo G. Ferraro definisce "il respiro messo in suono".

     Come e dove si leggono le domande implicite? Aumentando le intelligenze sensoriali! L'uomo ha due modi di comunicare, uno numerico ed uno analogico. Entrambi modificano le sinapsi. Quello numerico ha un aspetto di contenuto, quello analogico ha un aspetto di relazione. Il linguaggio analogico appartiene molto di più al linguaggio del corpo e si esprime con il come; esso ordina e classifica quello che diciamo, comunica sulla comunicazione, di fatto metacomunica e dirige i binari della Relazione. Il linguaggio analogico origina in un tempo filo-ontogenetico della nostra evoluzione antico e profondo, è definito dallo sguardo, dalla mimica del viso, dalla prosodia, dai movimenti della testa, del tronco, delle braccia-mani e delle gambe. Il linguaggio analogico fa entrare il Tempo nella profondità del Corpo, nelle Comunicazioni e nelle Relazioni, in particolare il Tempo del Sentire, un tempo che va ascoltato internamente in 3D e connesso all'inter-legere (intelligere, intelligenza, leggere tra).

     Il come diciamo le cose, quindi, diventa il portale privilegiato da ascoltare e sentire in 3D, per poter co-costruire la Relazione e il trialogo nel setting, permettendo una risposta controtransferale appropriata alla domanda implicita presentata, dalla persona nel setting. E il resto del corpo? Possiamo farne risorsa preziosa per l'on-line e non escluderlo, nella considerazione che anche le Attivazioni Corporee modificano le sinapsi?

Le Attivazioni Corporee Analitico-Terapeutiche.

     Le domande implicite sono stratificate su tutta la freccia del Tempo Evolutivo della persona. Esse informano il nostro come espressivo e sono l'esito delle nostre relazioni oggettuali con l'Altro da noi, rappresentano il risultato delle interazioni acquisito durante la vera ed unica storia della nostra vita. Le Relazioni con i loro pattern specifici e unici della nostra storia abitano quindi il Tempo nel Corpo, abitano il tempo delle fasi ontogenetiche segnate e depositate nei primi riceventi, i luoghi corporei relazionali, abitano i cassetti del tempo, i piani del palazzo della nostra personalità, come mi piace chiamarli. Gli imprinting relazionali della nostra vita, dal tempo intrauterino all'oggi, afferiscono bottom up dai portali della periferia corporea al sistema nervoso centrale e circolarmente rientrano top down sulla periferia, che li esprime dai luoghi relazionali. Le attivazioni corporee analitico-terapeutiche si svelano così essere straordinarie password per entrare dai portali afferenti del corpo e raggiungere le aree centrali, attraversando le vie cortico-spinali (Gallese), modulando le sinapsi e i loro neuromediatori nei cassetti del tempo anche centrali. Esse sono per lo più informate ai movimenti filo-ontogenetici, neuroscientificamente stratificati nel tempo delle fasi, comuni a tutti gli individui, agiti proprio sui luoghi corporei relazionali della persona nel setting. Esse svelano corporalmente i vissuti storici specifici di ognuno di noi e nel contempo esse rivelano le afferenze terapeutiche preziose per ognuno di noi. Le Attivazioni Corporee analitico-terapeutiche possono quindi significare (letteralmente segnare incisivamente) una Psicoterapia, mi vien da dire il carattere di una psicoterapia, dato che segno inciso etimologicamente vuol dire carattere.

     In definitiva, la Psicoterapia può prendere Corpo anche on-line? La mia risposta è sì, pur consapevole della parzialità rispetto a quella in presenza.

     •Se il Setting in psicoterapia traduce uno spazio operativo, esso può essere Inteso e allargato in una geometria variabile anche nell'on-line.

     •Può essere addizionato al tempo relazionale, uno spazio geometrico di azione nel setting on-line.

    •Può essere chiesto alla persona in psicoterapia, in abbinamento all'essere riuscita a trovare un tempo proprio per l'incontro, di riuscire a trovare uno spazio proprio nel tempo dell'incontro per l'attivazione corporea, per fare embodiment e parare i nuovi rischi, per non smarrirsi.

     Si passa in questo modo, implicitamente, anche la domanda di attivarsi per  un'autorganizzazione in una diversa stanza da quella del setting in presenza, un metamessaggio molto intrigante.

 

Alcune condizioni preliminari

     Se l'Attivazione Corporea Analitico-Terapeutica normalmente rende più complessa la Psicoterapia, perché all'attivazione corticale motoria essa addiziona l'attivazione delle vie cortico-spinali, l'introduzione di attivazioni nell'on line alza ancor di più l'asticella della complessità. Per questo motivo e per non aumentare il rischio di una psicoterapia liquida,  prima di far distendere la persona sul materassino, come nel caso del nostro indirizzo analitico reichiano contemporaneo, certamente dobbiamo aver chiara la diagnosi.

     E qui una indispensabile riflessione: quale diagnosi? Dià-gnosis=attraverso il sapere. La parola sapere ci indica un viaggio dal sapio-sapore al sapere senno, ci indica  il sentire con la sua indispensabilità corporea: non si può sapere senza sentire e non si può sentire senza il corpo! Una diagnosi, sottolineo, unica nella sua poliedricità di facce: clinica, analitica, psicodinamica, relazionale, corporea, neuromediatoriale, scaturita da una attentissima anamnesi. Solo successivamente si possono individuare quali attivazioni proporre nello spazio geometrico organizzato dalla persona nel setting. Al di là dell'indirizzo di scuola, ben guidino sempre una grammatica corporea ben codificata e sistematizzata, un bodycode di senso con plasticità intelligente, validato in decenni di esperienza, un filo rosso ben tracciabile nella sua coerenza epistemologica e neuroscientifica. Solo tutti questi fattori insieme possono, infatti, far emergere e materializzare appropriatezze psicocorporee per il progetto analitico-terapeutico su quella persona, far aumentare la sua presenza e la potenza della sua azione. Le evidenze sistematicamente rilevate nelle unità di tempo prefissate (i 3 mesi, i 6 mesi?) conforteranno gli sviluppi ipotizzati. L'osservabilità dell'attivazione, infine, da parte dello psicoterapeuta e il sentirsi osservato da parte della persona costituiscono un essere insieme, seppur virtuale certamente reale, una cornice relazionale indispensabile per il valore dell'esperienza soggettiva, un valore straordinario che si aggiunge all'obiettività dell'esperienza psicocorporea attivante la persona.

 

 

Bibliografia

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Psicoterapia Analitica Reichiana (2012-2020) Rivista semestrale elettronica S.I.A.R. (Scuola Italiana Analisi Reichiana) Roma.

[*] Psichiatra, Psicoterapeuta, Analista didatta S.I.A.R., Presidente S.I.A.R. e Direttore della Scuola Italiana di Analisi Reichiana, Direttore del board scientifico della collana CorporalMente dell’Editrice Alpes, Membro dell’Accademia delle Scienze di New York, Membro del Comitato Scientifico Internazionale di psicoterapia Corporea. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. indirizzo professionale: Via Nazionale, 400, 64026 Roseto degli Abruzzi (TE).

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