LA REGINA DI SCACCHI – THE QUEEN'S GAMBIT 

regia di Scott Frank 

serie TV Netflix 2020

 

A cura di Giulia Bertotto

 

     Abbiamo letto molte recensioni dell'acclamata serie TV Netflix La regina di scacchi-The Queen's Gambit interpretata spesso con il topos "l'ascesa di una donna in un mondo di uomini" ma questa chiave socio-culturale credo sia solo l'aspetto più esteriore della parabola di rivincita della protagonista. Senza voler contrastare questa interpretazione, credo però che ci sia una dimensione più profonda e squisitamente psichica (Psiché in greco è alito, soffio vitale, respiro, anima) da valorizzare.

     È la storia di una riscossa interiore più che di una rivincita sociale. Elizabeth infatti, non ha bisogno di ascendere una scalata sociale femminista ma di compiere un affrancamento emotivo dal suo passato. La sua identità è segnata dall'abbandono più violento e aberrante: la mamma si è tolta la vita piuttosto che prendersi cura di sua figlia. E lo ha fatto con lei, dunque tentando di uccidere entrambe. Il senso di colpa di Elizabeth è atavico: lo ha fatto perché non sapeva cosa farsene di una figlia illegittima. Ed è qui dunque, che emerge in lei l'esigenza di affermazione di sé a dispetto del disconoscimento paterno.
Dunque anche il polo maschile e il principio paterno è per lei origine di problematicità e insicurezza: il proprio vissuto abbandonico precoce da parte del padre, e quello assorbito in quanto esperienza subita dalla madre, hanno lasciato nella giovane un'inquieta attrazione e paura verso il misterioso mondo maschile, fatto di un custode a suo modo accogliente e di ragazzi spiati in cortile.

     La notte, quando nel letto la disperazione potrebbe assalirla, complici gli psicofarmaci che l'istituto somministra illegalmente, il soffitto diventa una scacchiera: quelle geometrie con le loro regole hanno su di lei un'attrazione potentissima. Tuttavia non è ancora capace di trasformare in modo quasi alchemico l'assillo con cui si stordisce per evadere dallo squallore dell'orfanotrofio in trionfo e la fissazione in passione.la regina degli scacchi 999x617La Regina di scacchi - Serie Netflix. Così attraverso gli schemi sulla scacchiera, lo studio delle mosse, le strategie di cattura, si allena a divorare l'angoscia dell'abbandono, spettro psichico di traumi già avvenuti.

     Elizabeth si lascia rapire dalle 64 caselle e dalle loro innumerevoli combinazioni, ma non si lascia afferrare da nessuno che possa ferirla. Il suo desiderio affettivo e sensuale è ostruito dall'impossibilità di aprirsi davvero all'altro. Tale difficoltà come ci insegna Reich è funzionale al mantenimento della corazza, dell'equilibrio energetico compensatorio. L'energia impedita nel creare un legame di fiducia, di slancio spontaneo, un trasporto erotico pieno, viene canalizzata al tavolo della sfida ribaltando l'assoluta impotenza affettiva in dominio dell'avversario e controllo della competizione. Ecco la dinamica che muove la donna.

     La distingue un talento prodigioso ma anche una costanza quasi impeccabile, l'impegno maniacale, una volontà senza tentennamenti, in forza di un patto tra talento e necessità di sopravvivenza. Ciò che per Elizabeth è di vitale importanza, non è dimostrare che una donna può raggiungere gli stessi risultati di un uomo sul piano pubblico, ma rassicurare se stessa che nessuno potrà di nuovo lasciarla, schiacciarla, annullarla nel panico dell'abbandono.

     Talento, dal greco tàlanton, significava in origine piatto della bilancia, assumendo prima il senso di inclinazione (l'inclinazione fisica della bilancia compiuta quando vi è posto un peso), e poi il termine si è diffuso col significato attuale, attraverso la parabola evangelica dei talenti, delle doti. Il suo talento prodigioso con le 16 pedine è la sua dote per ottenere questa rassicurazione, che forse potrà trasformarsi in autentica realizzazione.

     Insomma più che una rivincita sociale, l'elegante e superba Beth adulta, sta ancora cercando di sedare la piccola Beth. E questo non deve sembrare solo un aspetto drammatico della storia, è il magnifico adattamento funzionale, come insegna l'orgonomia, che tutti noi strutturiamo cercando la nostra realizzazione personale nel mondo affettivo, professionale, sociale e spirituale.   Anche questo è uno spiazzante, stupefacente scacco matto.

Giulia Bertotto

 
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