Numero 2/2022

 L'ORIENTAMENTO OMOSESSUALE 

una possibile lettura in ottica reichiana

  

HOMOSEXSUAL ORIENTATION

a possibible reading from a Reichian point of view

DOI 10.57613/SIAR31

 

Antonie Poensgen*

 

 

 

Abstract 

        L’origine dell’orientamento sessuale non è ancora chiaro. Può essere etero, bi, oppure omosessuale e non è una scelta. Ogni individuo percorre le varie fasi di sviluppo dal concepimento fino alla maturità in relazione con l’altro da sé e all’interno di una società con norme e regole. Si creano infinite combinazioni di tratti caratteriali, sessuali, modi di amare e affrontare la vita. Per una persona fuori dalla norma per nostra società eteronormativa, maschiocentrica e piena di pregiudizi di genere, può essere più difficile crearsi un’identità (sessuale) positiva e una buona stima di sé. Comprendere i meccanismi  che permettono o impediscono un libero fluire di energia sessuale/vitale in un individuo non conforme alle norme della società, dà la possibilità di aiutare loro e le loro famiglie e creare una società equa e non discriminante per tutte le persone fuori dalla norma.

Parole chiave

        Orientamento sessuale - omosessualità - fasi di sviluppo - tratti caratteriali - identità sessuale.

 

Abstract

        The exact cause of sexual orientation is not clear by now. It can be hetero- bi- or homosexual and it’s not considered a conscious choice. Every individual goes through the stages of development from conception on to maturity in relationship with the other than self, within a society with norms and rules. That creates an infinity of combinations of character and sexual traits and ways to love and face life. For a person out of the norm in this heteronormative, male centric society full of gender bias, it might be more difficult to create a positive (sexual) identity and a good self esteem. Understand the mechanisms that allow or impede the free flow of sexual/vital energy in non conforming individuals may give the possibility to offer help for them and their families and create a fair and not-discriminating society for all people.

 

Key words 

        Sexual orientation - homosexuality - stages of development - character traits - sexual identity.

 

 

     L’identità sessuale di una persona è composta dal sesso biologico, dall’identità di genere, dal ruolo di genere e dall’orientamento sessuale. Il sesso è la componente biologica, stabilita dai geni e le loro espressioni. L’identità di genere e il ruolo di genere sono influenzati dalla cultura (in occidente domina il binarismo di genere, una cultura più o meno patriarcale e la visione incentrata sull’eterosessualità normativa).

     L’orientamento sessuale può essere etero, omo o bisessuale e non è una scelta. Omosessuale è un orientamento e un comportamento che si trova in varie identità sessuali. Gay e lesbica sono delle identità. Per identità sessuale si intende oggi la nostra personale esperienza amorosa (Mannella, 2020) che si è formata dalla nascita durante le varie fasi di sviluppo in relazione con l’altro da sé.

     Dopo la nascita, con la fase orale, inizia il processo del desiderio amoroso. Il desiderio amoroso o le infinite possibilità dei desideri amorosi individuali  “è il nostro modo - unico e irripetibile - di amare, come risultato delle nostre esperienze - uniche e irripetibili - di piacere che abbiamo vissuto nel nostro tempo evolutivo.” (Mannella, 2020 parte I). Il desiderio amoroso ha una combinazione individuale di tratti come il carattere, le loro formazioni sono intrecciate. Le fasi di sviluppo sono sei: due fasi intrauterine, la fase orolabiale, la fase muscolare e due fasi genito-oculari. Il processo evolutivo è scandito da fasi, da passaggi, (separazioni e approdi) da una fase precedente ad una successiva che è energeticamente più alta e più complessa. Lo sviluppo del cervello umano tiene conto di questa complessità che si conclude solo con la maturità. I passaggi con le loro modalità improntano il modo di affrontare futuri passaggi e separazioni e fanno parte del bagaglio caratteriale di una persona.

     Nelle due fasi intrauterine c’è già una relazione benché inconscia con la madre tramite l'utero e il funicolo ombelicale. Anche l’ambiente viene percepito, all’inizio indirettamente tramite ormoni e neurotrasmettitori materni. Verso la fine della gravidanza il feto riesce a distinguere le voci delle persone presenti in famiglia. Non c’è ancora coscienza di sé o dell’ambiente, ma la vita intrauterina costituisce la base per lo sviluppo futuro. Il nutrimento della relazione oggettuale primaria determina la densità energetica del Sé e la sua resilienza. (Ferri, Cimini 2020, p.35). Oggi è possibile stabilire il sesso di un bambino già in utero, quindi le aspettative su come sarà, maschio o femmina, e il carico emotivo correlato cominciano in questa fase. Il livello corporeo predominante è il sesto livello, l’addome.

     Dopo il parto inizia la fase oro-labiale che va fino allo svezzamento intorno ai sei mesi di vita, fino all’arrivo dei primi denti. Durante la fase orolabiale sono fondamentali il nutrimento tramite la suzione e il contatto caldo dei genitori o caregiver. Si sperimenta l’essere separati dall’altro da sé, gli occhi convergono in questa fase e mettono a fuoco il mondo, soprattutto dovrebbero incontrare lo sguardo amorevole del caregiver. Una fase orolabiale positiva e nutriente aumenta ancora la resilienza ricevuta durante la fase intrauterina. Nella fase orale il piacere si riceve tramite il nutrimento con il latte caldo e il movimento della suzione, il contatto epidermico e il contatto oculare con i caregiver; anche tramite la voce, il suono che tranquillizza, culla e costituisce il contatto quando il caregiver si allontana. Nella fase orale i bebè sono capaci di intrecciare relazioni non solo con la madre ma anche con il padre o l’altro caregiver e anche con gli eventuali fratellini presenti.pinguini gay 2Skipper e Ping, coppia di pinguini gay che ha adottato un uovo nello zoo di Berlino

     La fase muscolare va dallo svezzamento intorno ai sei mesi fino all’erotizzazione genitale a tre anni circa. Il livello corporeo predominante è il torace. Con l’arrivo dei primi denti circa diventa predominante la muscolatura striata che è sotto controllo volontario, il bambino comincia a gattonare e ad imparare la posizione eretta. Impara anche il controllo sfinterico. L’altro da sé è adesso una figura di riferimento, un rifugio rassicurante, il bambino si stacca fisicamente e mentalmente, comincia ad esplorare il mondo intorno a sé e scopre l’indipendenza. In questa fase sono importanti le regole attraverso le quali si impara a vivere in un ambiente sociale. Ed è in questa fase che inizia anche la differenza più incisiva nell’educazione di maschi e femmine, secondo il binarismo di genere. Pur non essendoci delle grandi differenze fisiche a quell’età, è stato osservato che le femmine più spesso vengono trattenute e richiamate se fanno un’attività vivace o spericolata, quindi considerata maschile. Nei maschi invece viene visto bene o considerato normale una tendenza a essere motorici e spericolati. Comincia qui l’incanalamento nei binari maschio/attivo e femmina/passiva. I giocattoli spesso si scelgono in base al genere come previsto dalla nostra cultura (ai maschi viene più spesso regalato un giocattolo o gioco per sperimentare le scienze), anche i vestiti ovviamente, e si incoraggiano i bambini a intraprendere attività considerate congrue per il genere. In questa fase un bambino che non si comporta in modo adeguato rispetto al ruolo di genere può eventualmente andare incontro a disapprovazione e delusione. Questa tendenza è ancora più marcata nelle fasi successive. Il desiderio amoroso in questa fase consiste nel piacere del contatto fisico, la gioia che si prova nel movimento e si ritrova da più grandi per esempio nel piacere di ballare insieme, di entrare in sincronia e sintonia con un’altra persona in movimento. Armonizzarsi in movimento a cavallo o con un mezzo sportivo come la bicicletta o una barca può creare sensazioni simili al piacere sessuale in una persona muscolare. Anche cantare con altre persone può essere un piacere molto fisico.

     La prima fase genito-oculare va dall’erotizzazione del bacino intorno ai tre anni fino alla pubertà. Il bacino riceve un quantum maggiore di energia con la luminazione (termine reichiano) del bacino. Questa fase significa per la S.I.A.R. un arcaico inizio della pubertà slittata in avanti per dare la possibilità all’enorme specializzazione del mammifero ottico umano con lo sviluppo della neocortex (Ferri, Cimini 2012, p.38). I livelli corporei predominanti sono collo  e diaframma.

     Nella seconda fase genito-oculare che va dalla pubertà alla maturità si attivano pienamente bacino e occhi. Questo significa che si è realizzata l’integrazione energetica e funzionale dei diversi distretti corporei e la bioenergia fluisce circolarmente dagli occhi ai genitali. Gli occhi sono in relazione con “il campo di coscienza dell’Io”. (Ferri, Cimini 2012, p.38). Lo sviluppo fisico maggiore porta all’erotizzazione dei genitali, il bambino comincia ad esplorarsi e la consapevolezza maggiore lo porta a confrontarsi con gli altri, scopre differenze e similitudini anatomiche con genitori, fratelli e bambini coetanei. Il desiderio amoroso consiste nelle sensazioni di piacere dei genitali. I bambini vengono indirizzati verso un determinato ruolo di genere e si identificano con un genere che nella maggior parte dei casi corrisponde al sesso biologico. Il maschio si identifica con il genere maschile e nella maggior parte dei casi l’erotizzazione è diretta verso la madre.

     Alcuni bambini rivolgono le attenzioni al genitore dello stesso sesso. Un padre racconta che il figlio maggiore scopertosi da grande omosessuale, da piccolo ha dichiarato di voler sposare il papà (O’Keefe, 2016). In questo caso il bambino è stato fortunato ad avere una famiglia aperta al massimo che ha poi intrapreso una battaglia per l’accettazione dell’omosessualità nella nostra società. Se questo bambino avesse incontrato un padre o una famiglia che provava vergogna davanti ad un bambino fuori dalla norma, l‘impatto sulla formazione del suo carattere sarebbe stato sicuramente differente. Probabilmente sarebbe andato incontro a non-accettazione, disapprovazione, comportamenti mortificanti o castranti, allontanamento del padre davanti a questa richiesta. Probabilmente non tutti i bambini omosessuali dichiarano di voler sposare il genitore dello stesso sesso, ma a livello inconscio tramite il comportamento atipico arriva lo stesso messaggio. La disapprovazione ha degli effetti su tutta l’identità. Non c’è consapevolezza che questa riguarda solo il suo orientamento sessuale. Quindi il bambino si sentirà sbagliato o diverso nel suo intero modo di essere. Esiste l’ipotesi che la causa del rifiuto dell’omosessualità del figlio sia un nucleo di omosessualità rimossa e l’omofobia della madre o del padre. Il pregiudizio che la causa dell’omosessualità maschile sia un padre assente o distante emotivamente non è valido statisticamente ed è più probabilmente conseguenza e non causa dell’orientamento omosessuale del figlio. Una madre che sente un desiderio amoroso della figlia rivolto a lei, potrebbe provare imbarazzo o cercare di allontanarla. Potrebbe anche essere gelosa o sentirsi messa da parte per un'eventuale somiglianza caratteriale tra figlia e padre, una loro complicità che non ha nulla a che vedere con un meccanismo edipico classico basato sulla scelta dell’oggetto d’amore. Isay (1996), che tratta soprattutto l’omosessualità maschile, scrive che sulla base del suo lavoro clinico è giunto “a ritenere che all’età di tre, quattro, cinque o sei anni alcuni bambini omosessuali assumono caratteristiche del genere opposto al fine di attrarre e mantenere l’attenzione del padre. Queste caratteristiche sono di solito attributi come la sensibilità, la grazia e la mancanza di interesse per gli sport aggressivi” (Isay, 1996, p.18). Visto che il bambino si identifica lo stesso con il genere che lo disapprova potrebbe adottare dei comportamenti fuori dalla norma anche per quel che riguarda il ruolo di genere e adottare comportamenti dell’altro genere. Potrebbe avere origine in questa fase un futuro uomo omosessuale considerato effeminato o meno maschile rispetto alle aspettative della società o una donna omosessuale considerata maschiaccio, dovuto al fatto che devono occupare una nicchia diversa. La confusione tra orientamento sessuale e identità di genere potrebbe essere un riflesso dell’omofobia interiorizzata (Lingiardi e Nardelli, 2014). Le ricerche di Kinsey del 1948 avevano dimostrato che statisticamente non era possibile confermare che i maschi omosessuali avessero delle caratteristiche femminili che li rendessero riconoscibili come omosessuali (Moiser 2014). In ogni caso può creare sofferenza e un sentirsi soli, diversi, sbagliati e outsider senza sapere perché. Contribuisce il fatto che l’omosessualità viene ancora spesso taciuta. Quindi difficilmente un bambino viene a conoscenza dell’esistenza di persone o coppie omosessuali, non ha esempi positivi da seguire. Viene confrontato solo con i pregiudizi e gli stereotipi diffusi in famiglia e nell’ambiente circostante e più tardi farà fatica a disidentificarsi, una volta diventato consapevole del suo orientamento sessuale. A scuola il bambino preomosessuale è esposto a possibili episodi di bullismo e emarginazione alla quale contribuisce il proprio sentirsi diverso e outsider. Quindi è più probabile che non cerchi aiuto o un gruppo che dia sicurezza. Secondo Sigusch soprattutto le esperienze fatte nel periodo preomosessuale possono essere traumatizzanti quando la persona non è del tutto consapevole della propria omosessualità e non sa cosa lo rende diverso e a cosa sono dovute le reazioni degli altri. (Yildirim 2018).

     Un punto critico viene raggiunto quando sia la persona che l’ambiente diventano consapevoli della diversità. Un ambiente aperto e tollerante sarebbe fondamentale per l’accettazione di sé. Essendo o sentendosi outsider sin dall’inizio, la persona omosessuale o bisessuale non può sempre contare su una rete familiare o sociale. Potrebbe essere più facilmente vittima di abusi di vario tipo.

      La pubertà è un essenziale passaggio della nostra vita, consiste nella separazione dal secondo campo famiglia ed è l’uscita nel terzo campo, finora sperimentato sotto la guida e protezione della famiglia. Il corpo cambia, diventa estraneo. Si raggiunge la fertilità e lo sviluppo sessuale va verso la maturazione. Il gruppo di amici e la famiglia sono fondamentali per elaborare questi cambiamenti e confrontarsi con i coetanei può aiutare a superare delle paure. L’adolescente sperimenta l’indipendenza, comincia a muoversi da solo e più liberamente in una società con delle norme specifiche. La nostra società è eteronormativa, maschiocentrica e dominata da ignoranza e pregiudizi di genere. È con questa realtà che un adolescente fuori dalla norma si confronta e deve imparare a crearsi un’identità positiva e una buona stima di sé interagendo con il suo peer group. Ovviamente può sentirsi fuori dalla norma per tanti motivi, non solo per orientamento sessuale minoritario, si può essere di nazionalità o etnia diversa, di un livello sociale troppo diverso rispetto ai coetanei, di religione diversa, al di fuori dei limiti per quel che riguarda l’estetica considerata accettabile, troppo o troppo poco intelligente etc... Le difficoltà in adolescenza sono tante e vanno superate per giungere alla maturità. Gradualmente si sviluppa la consapevolezza dell’essere fuori dalla norma e del perché. Nel caso dell’orientamento omosessuale ci vuole del tempo per diventarne consapevoli, si attraversa una fase di dubbio e ci vuole tempo per accettarlo, per il fatto che mancano esempi positivi e ancora molto l’accettazione sociale! Scoprirsi omosessuale può provocare il terrore di non essere normale, di essere malato, di venire esclusi dal gruppo e anche espulso dalla propria famiglia, di perdere le sicurezze e il sostegno dei propri cari. Per la maggior parte degli omosessuali questo processo comincia durante l’adolescenza o da giovane adulto. Che tanti giovani omosessuali riescano comunque ad accettare la loro diversità e a diventare adulti soddisfatti della loro vita con delle buone relazioni dipende dalla loro resilienza e dalle relazioni che li hanno improntati, nutriti e aiutati ad affrontare la loro strada.

     Le infinite combinazioni di tratti di carattere e sessuali e di modi di relazionarsi, desiderare ed amare creano il modo individuale ed unico di ogni persona, fino al raggiungimento della maturità, di affrontare la vita. Questo vale per tutte le persone, sia per le persone eterosessuali che per le persone omo- o bisessuali.

 

 

Bibliografia

Ferri, G., Cimini, G. (2012), Psicopatologia e Carattere. Roma: Alpes.

Isay, R.A. (1996), Essere omosessuali, Omosessualità maschile e sviluppo psichico. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Lingiardi, V. (2011 XLV), L'orientamento sessuale del terapeuta: in or out of the closet? Psicoterapia e Scienze Umane, 4: pp. 564-573.

Lingiardi, V. (2016), Citizen gay, affetti e diritti. Milano: Il Saggiatore.

Lingiardi, V., Nardelli, N. (2014), Linee guida per la consulenza psicologica e psicoterapia con persone lesbiche gay bisessuali. Milano: Raffaello Cortina Editore.

Mannella, M. (2014), Wilhelm Reich, il dramma e il genio, una lettura analitica post-reichiana. Roma: Alpes.

Mannella, M. (2019), Sessualità e identità, in PsicoterapiaAnaliticaReichiana n. 1/2019. 

Mannella, M. (2020), Desiderio amoroso e costruzione del sé (I), in PsicoterapiaAnaliticaReichiana n. 1/2020.

Mannella, M. (2020), Desiderio amoroso e costruzione del sé (II), in PsicoterapiaAnaliticaReichiana n. 1/2020. 

Moiser, L. (2014), biosofia.it, Di omosessualità si muore, Considerazioni cliniche e sociali sulle teorie omofobiche di Alexander Lowen.

O’Keefe, J.H. (2016), Homosexuality: It’s about survival - not sex! TEDxTallaght, www.youtube.com/watch?v=4Khn_z9FPmU.

Reich, W. (1987), Bambini del futuro. Carnago: Sugarco Edizioni. 

Yildirim, A.L. (2018), Die Homosexualitaet in der Psychoanalyse, Eine bedenkliche Geschichte (Studienarbeit). Norderstedt (Germania): GRIN Verlag 42.

 

*medico, psicoterapeuta. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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