Numero 2/2023

Fernanda

Questo articolo è la parziale documentazione di un incontro di supervisione analitico-clinica in gruppo condotta da Genovino Ferri, psichiatra, analista reichiano.

Un terapeuta presenta il caso di un proprio paziente, gli altri terapeuti intervengono con domande e commenti, il supervisore conduce.

 

Psicoterapeuta:

Fernanda ha iniziato l’attuale psicoterapia da sei mesi, ha 44 anni, è un medico con specializzazione in radiologia.

È divorziata da tre anni e ha due figlie, di 12 e 10 anni.

È stata inviata in psicoterapia dalla sua nutrizionista, che la segue per un sovrappeso di 12 chili.

È stressata e sempre molto stanca, perché lavora “al limite della mancanza di limiti”.

Parla soprattutto dei suoi disturbi fisici, in quanto affetta da dermatite seborroica sul cuoio capelluto e sulle spalle, oltre che da micosi ai piedi.

Era già stata in psicoterapia in passato, ma oggi chiede un approccio analitico reichiano, quasi ad indicare un forte desiderio di concreto cambiamento.

Pur divorziata da tre anni è ancora molto invischiata soggettivamente nella relazione con l'ex partner. Dopo il divorzio "mi sono sentita come in un blocco di cemento ed era come se guardassi il mondo da dietro un vetro". Dall'epoca del divorzio si è chiusa sempre di più, perdendo i contatti con il mondo, ma anche con la sua femminilità, buttandosi a capofitto nel lavoro e nel prendersi cura delle figlie.

Anche fisicamente si muove rigidamente.

La psicoterapeuta precedente la invitava a curare l’immagine, anche con interventi di chirurgia estetica... ma Fernanda viveva tutto ciò come una intrusione minacciosa, avvertendo una grossa frustrazione.

Le ho già proposto nel setting due acting di Analisi Reichiana: quello della Convergenza e quello del Movimento di SuzioneLa paziente ha risposto bene, iniziando ad ordinarsi e a sciogliersiNell’acting della suzione, in particolare, la paziente ha iniziato a ridere e a muoversi... non era più tanto rigida e contemporaneamente ha iniziato a prendersi cura del suo aspetto e della sua salute: da tre anni non effettuava i controlli ginecologici e sanitari generali.

Proprio durante una visita senologica il medico le scopre un nodulo e Fernanda, con l’aiuto delle sue amiche e colleghe, si reca da uno specialista di settore.

L'oncologo, sulla base della sua storia familiare (otto anni prima anche la madre aveva avuto un tumore al seno), programma un intervento urgente e le asporta un quadrante di seno.

Dall’esame istologico risulta una situazione a rischio e Fernanda accetta di sottoporsi ad un intervento di mastectomia bilaterale.

Pur spaventata, affronta l’operazione in tempi rapidi... sa di doversi curare per sé e le sue due figlie.

L’ex marito, già risposatosi, non si occupa di loro tre e addirittura pare le tratti male.

È proprio in questo periodo che Fernanda mi porta nel setting un sogno... di me, seduta su un divano arancione, in suo ascolto; deve raccontarmi qualche cosa di molto importante e rimango lì attenta e disponibile, fino a che lei non dice tutto.

Nel sogno la madre è seduta su una sedia in un angolo, manifestando la sua irritazione ed è sempre sul punto di interromperla.

Al risveglio ha anche la sensazione di non aver detto tutto...

È stata una seduta molto importante per Fernanda e ho sentito di offrirle la mia disponibilità a contattarmi in caso di stati acuti di fragilità emozionale.

Ha deciso, appena qualche tempo dopo questo sogno, una chirurgia ricostruttiva plastica e, avendomi chiesto come avrebbe potuto continuare il lavoro analitico, mi sono resa disponibile a raggiungerla a domicilio.

L'Anamnesi con la raccolta puntuale dei segni incisi

La famiglia materna ha una pesante storia di ipertensione.

Figlia unica, Fernanda nasce di 8 mesi, perché la madre soffre di crisi eclamptiche.

Prima di lei, la madre ha altre due gravidanze andate male: la prima di un piccolo abortito a tre mesi, come conseguenza di una crisi eclamptica e la seconda gravidanza interrottasi per un aborto spontaneo.

Nel caso di Fernanda, però, la madre prende tutte le precauzioni per portare a termine la gravidanza: rimane a riposo e segue una rigorosa dieta, arrivando fino all’ottavo mese.

Dopo il parto la madre, per uno stato di affaticamento, invece di tornare a casa, è ospite da una zia del marito, iperprotettiva e soffocante.

La bambina, che non è allattata al seno, soffre di forte asma fino a tre anni.

A otto anni Fernanda perde il padre, il punto di riferimento affettivo più importante per lei. Lui se ne va per un tumore alle ghiandole surrenali e la madre tiene la bambina all'oscuro dell’evento; è una zia infatti a comunicarle che il papà non ha superato la malattia ed è morto.

Dall'epoca il legame tra la madre e la bambina diventa ancora più stretto ed esclusivo, con la madre sempre più iperprotettiva e soffocante.

A 11 anni viene operata agli occhi per miopia.

Fernanda si sente strana e diversa dalle altre, fino a quando non entra all’Università, periodo che ricorda con vissuti emozionali liberatori.

A 18 anni inizia una relazione con un ragazzo, resta incinta, abortisce e tronca il rapporto.

Appena dopo ha un’altra relazione, che si protrae per tutti il tempo degli studi universitari.

Fernanda cura molto il proprio aspetto fisico e la relazione, basata su una forte attrazione sessuale, si conclude a causa delle paranoie per gelosia del compagno, che si sentiva minacciato dalla bellezza di lei.

Dopo qualche anno Fernanda conosce un collega, che sposa dopo un periodo di fidanzamento, per realizzare il suo desiderio di costruire una famiglia.

Rimasta subito incinta, scopre però, con la gravidanza, l’aggressività (forse abbandonica?) del marito nei suoi confronti.

Dal matrimonio nascono due bimbe e, per avere aiuto nel tirarle su, accetta di trasferirsi nel paese di origine del marito, dove abita ancora la sua famiglia, che purtroppo non si rivela accogliente... e i problemi tra i coniugi si aggravano.

In questo periodo, infatti, Fernanda scopre una relazione extraconiugale del partner e cerca un aiuto psicoterapeutico.

La situazione del matrimonio diventa sempre più difficile e così dopo 10 anni si lasciano.

Lei decide di tornare nella sua città d'origine, soprattutto per non perdere l’affidamento delle figlie.

La mia domanda di psicoterapeuta a questa Supervisione:  "Come posso proseguire la terapia con la paziente?"

Supervisore: Individuiamo le domande esplicite ed implicite di Fernanda.

Gli allievi partecipanti al Gruppo di Supervisione Didattica:

-Proteggimi

-Toglimi il mio ghiaccio

-Dammi un riferimento

-Dammi un contatto

-Voglio essere vista

-Accoglimi

-Fammi conoscere i miei limiti

-Voglio l’autorizzazione ad esistere.

Supervisore: Sono state esplicitate molte domande, che corrispondono alle tante sfaccettature che ognuno di noi ha sentito dalla narrazione del fantasma di Fernanda.

Passiamo ora alla ricerca di una gerarchia nella stratificazione di domande alle quali rispondere, partendo dalle evidenze, dai segni incisi emersi.

Evidente e sottesa alle domande che avete suggerito è la paura... vediamola nelle sue stratificazioni di fasi evolutive.

C’è una paura intrauterina di non riuscire a sopravvivere ed esistere.

La nascita di Fernanda è stata preceduta da due gravidanze andate male e la sua è stata complicata da una crisi eclamptica: la memoria implicita del suo Sé, in questa fase, ha registrato una forte minacciosità vitale.

Siamo in presenza poi di una nascita anticipata a 8 mesi, passaggio prematuro e allarmante, con furto del tempo nel dentro del grembo.

Fernanda in più non è stata allattata al seno, la madre era affaticata ed impaurita, con la presenza di una zia molto allarmante e ansiogena.

Altre paure determinanti: a 8 anni muore il padre e psicodinamicamente è da segnalare che la perdita del padre la lascia con una madre che la sequestra, ancor di più, in una simbiosi affannante, rendendo il maschile molto importante.

Ci sono ulteriori segni incisi importanti nella sua storia, ma già con questi possiamo andare sui temi che l'hanno portata in psicoterapia.

Quando lei è in gravidanza, il marito comincia ad essere aggressivo e diventa minaccioso, Fernanda resta però con lui ed avranno un'altra piccola, chiediamoci perché!

Ha paura di perdere l'oggetto?

Ha bisogno di quel torace (del partner)?

Chi è quest’uomo per lei?

La separazione ed il divorzio hanno rappresentato per lei il cadere in un episodio depressivo reattivo, che riattualizza però i suoi segni incisi profondi.

(In generale, ogni volta che arriva una patologia chiediamoci perché arriva proprio adesso, e perché si manifesta proprio in quel livello corporeo). Nel caso di Fernanda l’episodio depressivo va ad incidere sulla vulnerabilità del proprio torace, che forse ha potuto innescare una co-fattorialità predisponente al manifestarsi anche della neoplasia.

Se nasce in anticipo potrebbe riattivare un'angoscia di morte... e il divorzio dal partner potrebbe aver rappresentato per lei un'altra fine anticipata di un progetto esistenziale e di una relazione di dipendenza vitale, per cui diventa un blocco di cemento.

Fernanda ha un allarme di sopravvivenza molto grande e il torace le rappresenta un livello di garanzia, per mantenere la giusta distanza dai sottostanti temi di sopravvivenza, depositati nella relazione oggettuale primaria. È una domanda profonda nella mente di tratto intrauterina, che le fa sopportare masochisticamente (masochismo primario di primo tipo, da buona densità di relazione oggettuale primaria) l’insopportabile "al limite della mancanza del limite".

Non presenta una corazza, ma una forte reazione di contrazione; non ha sviluppato una muscolarità rigida, ma tenta di raggiungerla e, non riuscendoci, si ritira verso il centro del suo Sé.

La sua paura è antica, profonda, per cui chiude la sua periferia, facilitando micosi e dermatiti, che sono patologie di superficie e quindi di relazione.

La sua domanda implicita è voglio sopravvivere ed esistere!

Non ha coraggio toracico, ma ha molta energia, perché ha un vettore narcisistico primario molto forte.

La sua fragilità emerge quando si separa dal marito, cioè dal suo compenso e cade nel tempo della madre... potremmo dire che non è border nella relazione primaria, ma è border sul torace.

La dinamica nella sua storia? Va verso il padre e via dalla madre, la quale le ha passato un progetto narcisistico che la sostiene, ma nel contempo la chiude e la spaventa, con la crisi eclamptica e i suoi grandi bisogni affettivi.

(Una persona border non ha la madre che la sostiene, ha solo la minacciosità senza la sostenibilità).

Con il divorzio viene meno il compenso e reagisce con un evento depressivo: non fa una depressione chiara, ma un equivalente depressivo.

Sta di fatto che la sua vulnerabilità toracica si manifesta oltre-soglia ed emerge una difettualità orale, nel senso analitico-caratterologico, e una patologia al seno.

Qualsiasi persona abituata alla necessità di sopravvivenza non conosce tanto bene la depressione, quanto invece la paura.

Come possiamo aiutare Fernanda e la sua Psicoterapeuta?

Per questo progetto ("come proseguire la terapia"), cerchiamo i punti di forza di Fernanda.

Sicuramente abbiamo bisogno di una mamma includente-accogliente ma non allarmante, capace di avere cioè torace e collo; lei li ha chiesti al padre... la madre non li aveva nella sua combinazione di tratti.

La cornice intercorporea-intersoggettiva quindi richiede i livelli torace e collo.

I suoi punti di forza poi sono gli occhi, lei fa la radiologa ed è abituata a leggere bene e attentamente: la progettualità in terapia ci è indicata sempre dall’intelligenza del Sé, che in Fernanda ci indica che la strada per raggiungere il torace deve passare dagli occhi pur corretti nella loro miopia a 11 anni.

Prima di centrare le linee guida essenziali in Analisi Reichiana, due parole sugli acting praticati dalla terapeuta: l'acting della convergenza è indicarle-restituirle un obiettivo, un progetto, un futuro, mentre quello del movimento di suzione è offrirle la possibilità di un movimento e di un nutrimento, che il campo del setting ha permesso; essi sono indicativi dell'Appropriatezza Controtransferale della terapeuta, nel caso di Fernanda.

Passando agli acting sovraordinati (Attivazione Incarnata Terapeutica) l'indicazione per una linea guida essenziale di riferimento è quella delle mani sulle orecchie a conchiglia, sostenenti il collo, in associazione alla rotazione degli occhi. Psicodinamicamente rappresenta un percorso concreto ed appropriato per abbassare l'allarme profondo con il contatto affettivo e accompagnarla tonicamente alla lettura delle cose del mondo.

È importante che resti con gli occhi aperti, perché così incontra gli occhi della psicoterapeuta e, insieme a loro, anche altre scene.

La terapeuta non sarà la mamma che la chiude, ma una figura capace di un contatto primario e capace di sostenerla, nel secondo campo e nel terzo del qui ed ora, nell'allargare il suo sguardo attivante il torace.

Questa linea guida rappresenta una combinazione di Simulazione Incarnata Terapeutica e Attivazione Incarnata Terapeutica, di un dialogo tra gli acting appropriati per quella Mente di tratto ed il Controtransfert appropriato per quella Mente di tratto.

Naturalmente la psicoterapia, nel suo divenire, dovrà tener conto anche di tantissimi altri punti importanti, che saranno però monitorati in altri incontri di supervisioni.

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