SALUTOGENESI E BENESSERE

 

Genovino Ferri[*]  

Mary Jane Paiva[†]

 

 

Abstract 

        Dopo aver chiarito il concetto di salutogenesi, una posizione della scienza che guarda allo sviluppo possibile della salute, si definiscono  due lenti da usare per leggere il tema proposto: il paradigma della complessità e la direzione corporalmente dell'evoluzione della persona.

        Si propongono infine alcune indicazioni appropriate per il benessere: l'esercizio fisico aerobico, la restrizione calorica, un'alimentazione selettiva.

 

Parole chiave 

        Salutogenesi, benessere, esercizio aerobico, alimentazione appropriata.

 

 Abstract 

         Having clarified the concept of “salutogenesis”, which is a scientific approach which examines how to develop health, two pairs of glassesare offered through which we can examine the topic in question - the paradigm of complexity and the body-to-mind direction of the evolution of the person. Finally, some appropriate suggestions for favouring well-being are offered: aerobic physical exercise, calorie control and a selective diet.

 

Key words

         Salutogenesis, well-being, aerobic exercise, appropriate diet.

 

     La salutogenesi, dal latino salus=salute e dal greco génesis=origine, è una nuova posizione di lettura della scienza che guarda allo sviluppo possibile della salute, ponendo attenzione ai fattori che contribuiscono allo stato di benessere, piuttosto che a quelli che causano malattia.

     Fin dal 1948 l'OMS dichiarava che la salute fosse qualcosa di più dell'assenza di malattia, uno stato di benessere fisico, mentale, sociale. Nel concetto di salutogenesi, salute e malattia in realtà non sono due condizioni che si escludono, ma segnano verosimilmente due polarità, su uno spettro di continuità.

     Sviluppato dal sociologo israelo-americano A. Antonovsky (1923-1994), il concetto di salutogenesi prevede un'interazione dinamica fra fattori di aggravio e fattori di protezione: la salute cioè deve essere ricreata e mantenuta attraverso il superamento quotidiano delle difficoltà, la salute come processo in continuo sviluppo, non certamente statico, con un'attenzione peculiare per le risorse di protezione personale.

     Come dirigersi allora verso la polarità salute? Un peculiare ed indispensabile paradigma, per realizzarla e con cui leggere le molteplici risorse fisiche, psichiche, relazionali, culturali, sociali, è quello della Complessità[1]Una direzione altrettanto sicura per raggiungerla è quella CorporalMente. Essi rappresentano i binari su cui scorrono le possibili linee guida e di essi vogliamo scrivere in questo articolo.

Due fondamenti di lettura

    1°) Complessità da "cum plexum" significa intrecciato, letteralmente con nodi, come quelli di un tappeto, che non si può sbrogliare senza che si perda la visione d'insieme che esso consente. È altro da "cum plicum" letteralmente con pieghe, che significa complicato e deve essere "spiegato" per essere letto e compreso, con le parti prima suddivise e poi ricomposte, per comprendere l'insieme.

    È necessario perciò applicare da un lato un approccio di tipo sistemico, l'insieme è maggiore della somma delle sue parti, che permette una lettura-visione della salutogenesi nella interezza delle sue connessioni e dall'altro è necessario applicare un approccio di tipo emergentista, che consente di chiedersi quali potranno essere le evoluzioni nel tempo del sistema di connessioni, e come il sistema si modifica con le appropriatezza salutogeniche attivate.

    Complessità quindi è il nuovo ed indispensabile paradigma per leggere-vedere un Sistema Vivente Complesso nella sua interezza poliedrica, ma capace di includere anche il Sistema Vivente Complesso che legge-vede.

    Complessità è necessariamente quindi inclusione intelligente, anche della corporeità e del suo sentire nei suoi innumerevoli aspetti, è inserire il tempo e la memoria segnata, la storia ed i differenti ritmi, nella lettura del sistema vivente complesso, sia esso corpo vivente, persona o corpo vivente società o corpo vivente pianeta.

    Complessità è cogliere le connessioni nascoste tra i fenomeni della vita e leggerle dal loro e nel loro emergere, è di fatto informarsi all'emergentismo[2], che designa una visione evolutiva dei sistemi viventi complessi, una lettura che riguarda la filogenesi, cioè l'origine della specie, ma anche l'ontogenesi, cioè la formazione del singolo individuo.

    Questa visione del mondo è definita primariamente bottom up (dal basso verso l'alto), ma con una circolarità di ritorno top down (dall'alto verso il basso). Ogni persona così ha una propria specifica storia... un'altra potrà averne una molto simile, ma non sarà mai la stessa e l'individuazione di sé può essere letta anche come unicità e indivisione.

    Ognuno di noi è più del suo patrimonio genetico, ognuno di noi è la sua personalità, irripetibile, che non può dissociarsi dalla corporeità e dalla storia delle relazioni specifiche biologico-biografiche su di essa incisa e segnata. L'evoluzione rappresenta un progressivo incremento della complessità (neghentropia[3]) fino alla consapevolezza di sé e alla capacità di far emergere ed esprimere ancora il proprio élan vital, "lontano dall'equilibrio (0=zero entropico) l'energia e la materia cominciano a vedere", afferma Ilya Prigogine (1981) premio Nobel per la fisica!

    2°) CorporalMente riassume e definisce la direzione evolutiva complessa e neghentropica della persona. Oggi il corpo è gettato dalle Neuroscienze, per dirla in fenomenologia, nel pro-getto della vita in tutta la sua visibilità ed evidenza, così da essere svelato al disembodiment imperante, in una società liquida (Bauman, 2003), a rischio di rarefazione, per l'accelerazione del tempo esterno cognitivo con furto del tempo interno relazionale affettivo nelle persone. (Una società che ha assoluta necessità di metacomunicare sulla propria Mente di Tratto[4] dominante, circa le finalità dell'uomo e del suo posto nell'esistenza).

     Il Corpo ci racconta, con la sua narrazione storica, la comprensibilità della direzione corporalmente.

     Esso ha una grammatica solida e straordinaria, poggiata su fondamenti intelligenti, capaci cioè di leggere e di essere letti. L'intelligenza del corpo è stratificata nelle sue ricombinazioni adattive in tutto il tempo della filogenesi ed è riepilogata nel tempo dell'ontogenesi, così da permettere la progressiva complessità della Mente.  Un corpo che ci informa delle sensazioni-percezioni pre-linguistiche e pre-soggettive, ma anche delle emozioni e dei pensieri soggettivi loro connessi. Un corpo che ci informa dei nostri dove siamo spaziali e temporali e dei nostri dove poggiano le posizioni osservative, gli orizzonti possibili e sostenibili. Un corpo che addiziona l'Intercorporeità all'Intersoggettività permettendo possibili attivazioni che dalla superficie-periferia del fuori, attraversando le vie cortico-spinali, raggiungono la profondità-centralità del dentro. La continuità corporalmente si fa sempre più chiara.

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                     La ricerca in psicoterapia si orienta sempre più sulla mente incarnata ("i processi cognitivi non possono essere confinati al cervello"), sulla mente enattiva ("l'accoppiamento senso-motorio organismo più ambiente è elemento fondante per la cognizione"), sulla mente di tratto ("un complesso sistema funzionale che connette e coordina l'organizzazione di una fase evolutiva, il suo livello corporeo relazionale prevalente, i suoi pattern di tratto incisi dalle relazioni intercorporee-intersoggettive, le loro rispettive modulazioni dei neuromediatori nelle aree cerebrali corrispondenti").

     Menti incarnate enattive e di tratto che si stratificano e si embricano corporalmente fin dal tempo intrauterino pre-soggettivo, per la costruzione del palazzo della nostra personalità.

     Nel setting di psicoterapia corporea questa lettura corporalmente complessa,  permette livelli di raffinata e precisa appropriatezza, proprio a partire dalla periferia, su appartamenti specifici del palazzo che presentano nodi (plexum) disfunzionali, con attivazioni corporee espresse da movimenti ontogenetici ad hoc (Vegetoterapia Carattero Analitica, S.I.A.R.), rigenerando salute e benessere alla persona (Ferri, Cimini, 2018).

Indicazioni operative per la vita quotidiana

     Prendere consapevolezza della continuità corporalmente di Sé Soggetto, con integrazione della propria storia dal big bang all'oggi, delle proprie emozioni e sentimenti, della propria capacità di resilienza e sostenibilità, di quali siano i propri ritmi neghentropici è certamente bello e fondamentale.

     Prendere consapevolezza dell'essere immersi in un grande campo vivente, la biosfera, emergente da una grande storia cosmologica, nonché luogo geometrico della neghentropia e della grande magia della vita, in altre parole sentire e prendere coscienza quindi di una comunanza terrestre, come dice E. Morin (2003), è certamente bello e fondamentale.

     Ma nella vita quotidiana una lettura corporalmente complessa cosa può proporre operativamente per il benessere e generare salute?

     Informiamoci al piacere, derivante dall'attivazione dei recettori Mu, quelli che si attivano con la bellezza intesa come splendore del vero, preziosa e profonda esperienza che attiva e permette in noi l'emergere dell'entusiasmo, dal greco en=dentro e thèos=dio (il dio dentro); ma anche quegli stessi che si attivano con la psicoterapia in diverse aree chiave del cervello, attivazione efficace quasi pari all'attivazione del trattamento farmacologico della depressione maggiore con il citalopram.

     I recettori Mu ci possono suggerire allora alcune considerazioni per esempio sul fitness e l'alimentazione per la neurogenesi, ovvero il processo di formazione di nuovi neuroni da cellule staminali.

    L'esercizio fisico in particolare quello aerobico, praticato per 4-5 ore settimanali (camminare, correre, ballare), promuove la proliferazione dei precursori neuronali, in particolare aumenta in modo significativo la dimensione della regione sinistra dell'ippocampo umano, mentre gli stimoli cognitivi e l'apprendimento (non smettere mai di studiare), promuovono la sopravvivenza e il reclutamento delle cellule neoformate (una sequenza di pattern che richiama nitidamente il processo corporalmente).

     L'attività aerobica inoltre è correlata alla capacità di ridurre i livelli di ormoni dello stress, come l'adrenalina e il cortisolo, e di aumentare il tono dell'umore. Migliora infine il flusso sanguigno, facendo arrivare al cervello una maggiore quantità di ossigeno, nutriente fondamentale che rinforza in particolare le funzioni cognitive, la memoria di lavoro, l'attenzione selettiva, le funzioni esecutive.

     L'esercizio fisico così come la restrizione calorica alimentare aumentano poi i livelli di BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor): le neurotrofine che promuovono la crescita e lo sviluppo di neuroni immaturi, accrescono la sopravvivenza e la funzionalità dei neuroni adulti e aiutano il mantenimento delle connessioni sinaptiche.

     Un'alimentazione appropriata e un'idratazione efficace di 2 litri di acqua al giorno, infatti, fanno viaggiare la persona verso la polarità della salute e la neurogenesi, aumentando i livelli di neurotrofine.[5]

Una considerazione finale

     Il futuro possibile per le Persone e la Vita nasce dal rispetto di sé, delle proprie sostenibilità, dei propri limiti, dei ritmi del proprio tempo interno in equilibrio-pulsazione con i tempi esterni, dal profondo rispetto per gli Altri e per le Relazioni, per il Pianeta Vivente Terra.

     Il futuro possibile nasce con l'Umiltà derivante dagli occhiali che leggono una Complessità Intelligente maggiore di Noi e della nostra cognizione, ma anche dalle indicazioni intelligenti che la saggezza depositata nel Corpo-Logos ci offre con le sue risposte neghentropiche alle nostre piccole grandi attenzioni quotidiane.

[1] In W. Reich era albergato il gene della complessità ed era naturale che noi, come rappresentanti dello specifico ramo genealogico, ci dispiegassimo verso tale divenire evolutivo.

“… Noi sentiamo oggi di essere alla fine del periodo iniziato da Galilei, Copernico e Newton e culminato nella scoperta della meccanica quantistica e in quella di relatività (…) La scienza classica ha enfatizzato la stabilità, l’ordine, l’equilibrio. Oggi scopriamo ovunque instabilità e fluttuazione, invece di avere a che fare con certezze abbiamo a che fare con possibilità (…) A tutti i livelli vediamo nella natura l’emergere di elementi narrativi, la storia cosmologica include la storia della materia, la storia della vita, degli esseri umani e così via, fino alla nostra storia individuale, associata alla nostra coscienza (…) A tutti i livelli osserviamo l’emergere di novità associato alla potenza creativa della natura”. (Prigogine in Tiezzi, 1996)

[2] L’emergentismo è una prospettiva che mira a conciliare naturalismo e antiriduzionismo, e afferma che col crescere della complessità del mondo fisico emergono proprietà nuove ed irriducibili dotate di efficacia causale, la cui analisi e comprensione si colloca a un livello superiore rispetto a quello delle proprietà fisico biologiche. Cruciale per una soddisfacente elaborazione della nozione di emergentismo è non limitarsi al discorso ontologico ma approfondirne i rivolti metodologici e epistemologici – con particolare attenzione allo sviluppo di un approccio pluralistico alle ricerche sviluppate nei campi in cui la ricerca neuro scientifica si confronta direttamente con l’indagine psicologica e filosofica.

[3] Molti assumono il 1944 come data di inizio della biofisica, quando E. Schroediger, premio Nobel per la Fisica, padre fondatore della meccanica quantistica, pubblicò le sue lezioni di Dublino sui problemi biologici in Che cos’è la vita? introducendo il concetto di neghentropia: trattasi di una variazione negativa all’entropia, a partire da un valore originario (la nascita di un individuo, l’origine della vita, l’inizio dell’evoluzione biologica) e non di entropia negativa in assoluto, dato che, per il terzo principio della termodinamica, non può esistere una entropia minore di zero.

Nell’asserzione di Schroedinger sta il segreto dell’origine della vita sulla terra, la storia dell’evoluzione biologica, una storia che ha una protagonista, la fotosintesi.

È la storia di un pianeta particolare ed intelligente, che ha imparato a catturare l’energia solare e a nutrirsi di neghentropia dall’universo, per creare le strutture ordinate e dissipative che sono gli organismi viventi: la biosfera è lo spazio geometrico della neghentropia. La neghentropia viene ritenuta una variazione negativa dell’entropia verso un ordine sempre più crescente.

A noi (analisti reichiani) sembra che la neghentropia sia qualcosa di più di un’entropia negativa, quanto meno da leggere differentemente, perché è la direzione della freccia del tempo che si inverte su questo pianeta ed in ogni forma vivente, è la rappresentazione bottom up della pulsione e della pulsazione della vita, dell’Elan Vital, per dirla con Bergson, che emerge sia filogeneticamente che ontogeneticamente.

[4] La Mente di Tratto è l'individuazione di un nuovo complesso organizzativo funzionale, utilissimo per la progettualità analitico-terapeutica appropriata.

La lettura sistemico-complessa permette infatti di dare corpo alla mente, mettendo in connessione, sulla freccia del tempo bottom up e ontogenetico, la fase evolutiva, i pattern di tratto di quella fase, il livello corporeo relazionale prevalente in quella fase, le aree cerebrali prevalenti in quella fase.

Il Sé può essere letto così nella sua autoorganizzazione, anche come somma delle menti di tratto stratificate ed embricate fra loro, che dialogano nelle relazioni intercorporee-intersoggettive determinandole.

[5] In particolare un'alimentazione naturale e povera di grassi di origine animale, che predilige

  • le verdure e la frutta di stagione provenienti da agricoltura biologica rispettando l'arcobaleno alimentare (es. cavolo viola, arancia rossa, carota, peperone verde, mirtillo, melone bianco).
  • i carboidrati integrali (non raffinati e prodotti industrialmente).
  • gli alimenti a basso indice glicemico
  • una prima colazione salata
  • il variare le tipologie dei cereali nella dieta (orzo, farro, riso, amaranto, quinoa etc)
  • l'attenzione alla qualità e all'origine dei grassi e delle proteine assunte (proteine di origine vegetale come legumi, frutta secca, semi oleosi possono alternarsi alle proteine e ai grassi di origine animale, latticini magri, carne bianca, pesce azzurro)
  • il seguire una corretta proporzione delle macro categorie alimentari (carboidrati, proteine, grassi)

il mantenere la percentuale di massa grassa entro i range di normalità per sesso età ed attività svolta nel quotidiano, nel contesto di un BMI nella norma.

  • l'evitare alcolici, bevande gassate e zuccherate, ridurre al minimo l'introito di zuccheri semplici e sodio (si possono rendere più gustosi i cibi con spezie ed erbe aromatiche).

 

 

Bibliografia

Antonovsky, A. (1997), Salutogenese: Zur Entmystifizierung der Gesundheit. Berlin: Dgvt Verlag Ed

Bauman, Z. (2003), Modernità Liquida. Bari: Laterza Ed.

Bertalanffy, L. V. (1971), Teoria generale dei Sistemi. Torino: Isedi Ed.

Damasio. A. (2012). Il Se viene alla Mente. Milano: Adelphi Ed.

Ferri, G. & Paiva, M.J. (2019). Primari Object Relationship: A New Reading. Somatic Psychothera- py Today, Volumn 9, Spring 2019.

Ferri, G. (2017), Body Sense eBook: Alpes Ed.

Ferri, G. & Cimini, G. (2018), Psychopathology and Character. eBook: Alpes Ed.

Gallese, V., Migone, P., Eagle, M.N. (2006), La simulazione incarnata: i neuroni specchio, le basi neurofisiologiche dell'intersoggettivita' e alcune implicazioni per la psicoanalisi. Ed. unipr.it

Morin, E. (2003), La Identitad humana. Madrid: Catedra Ed.

Navarro, F. (1988), La Somatopsicodinamica. Il discobolo Ed.

Prigogyne, I., Stengers, I. (1981), Torino La Nuova Alleanza-Metamorfosi della scienza. Einaudi Ed

Porges, S. (2014), La Teoria Polivagale. Roma: Fioriti G. Ed.

Reich, W. (1932), Analisi del Carattere. Milano: SugarCo Ed.

Schrodinger, E. (1995), Che cos'è la Vita? Milano: Adelphi Ed.

Tiezzi, E. (1996), Fermare il Tempo. Milano: Cortina Ed.

Weintraub, K. (2019). Nuovi neuroni crescono anche nel cervello adulto in "Scientific American"

 

 

[*] Psichiatra, Analista S.I.A.R., Direttore della Scuola Italiana di Analisi Reichiana, Membro dell’Accademia delle Scienze di New York, Membro del Comitato Scientifico Internazionale di Psicoterapia corporea.
 
[†] Psicologa Clínica, Psicoterapeuta e Analista Reichiana con specializzazione in Orgonomia e Vegetoterapia Carattero-Analitica presso SOVESP. Direttore Psicopedagogica della scuola di Analisi Reichiana/SOVESP.
 
 
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