Numero 1/2019

 

vegetoterapia carattero-analitica1

Genovino Ferri*, Marilena Komi+, Xavier Serrano-Hortelanox

Il termine Vegetoterapia Carattero-Analitica fu coniato da Wilhelm Reich (1897-1957) nel 1935 a Oslo, in Norvegia, e descrive il suo metodo per la pratica della psicoanalisi. Egli introdusse modifiche significative sia nella concezione del setting che negli strumenti clinici usati. Ciò avrebbe creato successivamente le basi per le cosiddette psicoterapie a orientamento corporeo.

La Vegetoterapia Carattero-Analitica è basata sulla teoria psicodinamica e introduce la corporeità del paziente come un terzo elemento nel setting psicoterapeutico. Il corpo del paziente acquista un valore diagnostico, con informazioni ottenute dal linguaggio del corpo (la parola carattere etimologicamente significa segno inciso, inciso dalle relazioni oggettuali nelle sette aree corporee corrispondenti, dette anche livelli) e ciò rappresenta una linea guida terapeutica. Gli organi di senso danno accesso alle funzioni psichiche e, insieme all’analisi dei tratti caratteriali del paziente, forniscono insight che poi suggeriscono esperienze correttive. Tutto questo accade all’interno del setting psicoterapeutico e nel contesto della relazione intersoggettiva più appropriata.

Contesto storico

Reich s’interessò di sessuologia negli anni ’20 del 1900, verso la fine dei suoi studi di neuropsichiatria a Vienna, in Austria. Fu affascinato da Sigmund Freud e il suo approccio alla psicoanalisi s’indirizzò in quella direzione fin da un’età molto giovane. Fu inoltre influenzato dalle idee del filosofo vitalista Henry Bergson, dalla teoria di Karl Marx e da molti altri contributi culturali e scientifici del tempo. Tra questi la connessione tra emozioni e movimenti del corpo (Elsa Ginder e Elsa Linderberg), le tecniche di rilassamento di Edmund Jacobson e Johannes Heinrich Shultz e le ricerche mediche sul sistema nervoso autonomo (vegetativo) portate avanti da A. Muller e dal suo gruppo all’Università di Leipzig.

I risultati di Muller aiutarono Reich a comprendere l’influenza dello psichismo e degli affetti, o umori, in diversi disordini patologici, cosa che condusse più tardi a ulteriori sviluppi della medicina psicosomatica.

Reich si unì al circolo psicoanalitico di Vienna ma dopo pochi anni si spostò a Berlino, attratto dai movimenti politici e sociali che lì stavano iniziando, prima che Adolf Hitler andasse al potere. Questi eventi misero la comunità psicoanalitica in una posizione molto delicata. Si sentiva a disagio rispetto alle convinzioni politiche radicali di Reich e questo portò all’espulsione di Reich dall’appena fondata Società Psicoanalitica Internazionale.

Perseguitato dai nazisti, Reich trovò rifugio presso un gruppo di psicoanalisti norvegesi, tra cui Ola Raknes e Nic Waal. Reich si stabilì ad Oslo dal 1935 al 1939, dove sviluppò il suo contributo alla psicoanalisi, denominato più tardi Vegetoterapia Carattero Analitica. Il termine verrà cambiato poi in Orgonoterapia Carattero Analitica, durante il suo periodo negli Stati Uniti, dove emigrò nel 1939 quando la guerra si propagò nel Nord Europa.

Reich, a differenza di Freud, non incluse una descrizione dettagliata del suo approccio clinico nei suoi scritti. Dopo la sua morte ci furono diverse interpretazioni delle sue teorie, molte persone reclamarono di essere i continuatori del suo lavoro e altri presero alcuni aspetti del suo approccio clinico e svilupparono nuove tecniche come il Rolfing, la bio-respirazione e l’urlo primario.

Qualche decina di anni fa fu fondata l’Associazione Europea di Psicoterapia Corporea (European Association for Body Psychotherapy, EABP), rappresentativa dei vari approcci nati dal lavoro di Reich, inclusa l’Analisi Bioenergetica, la Biosintesi, l’approccio Biodinamico, la Somatoterapia e altri, oltre alla Vegetoterapia Carattero Analitica.

La Vegetoterapia Carattero Analitica continuò il suo sviluppo e la sua evoluzione grazie al contributo di collaboratori e diretti discepoli di Reich. Ola Raknes, pochi anni prima della sua morte nel 1975, sponsorizzò la creazione del primo istituto di training chiamato Scuola Europea di Orgonoterapia (S.E.Or.), il cui presidente fu il neuropsichiatra italiano Federico Navarro (1924-2002), allievo e collaboratore di Raknes.

Il lavoro di Navarro nel creare un sistema di metodologia clinica fu completato con il contributo di suoi allievi e colleghi, come Jean Loic Albina in Francia e Genovino Ferri in Italia. Ferri ha integrato la Vegetoterapia Carattero Analitica con l’analisi del carattere della relazione, definendo la relazione come terzo sistema complesso vivente nato dal dialogo tra i tratti dell’analista e i tratti del paziente. Altri contributi provengono da Markus Valimaki in Finlandia, Clorinda Lubrano in Grecia, Bjorn Blumenthal in Norvegia e Xavier Serrano-Hortelano in Spagna. Serrano-Hortelano ha creato un metodo di diagnosi differenziale strutturale, che permette l’applicazione della metodologia in accordo con la struttura del paziente (nevrotico-adattativo, border-line o psicotico mimetico), così come un metodo psicosociale focalizzato conosciuto come “Psicoterapia Breve Carattero Analitica ”.

Oggi ci sono istituti di training per la Vegetoterapia Carattero Analitica in Francia, Norvegia, Finlandia, Italia, Grecia, Spagna, Brasile, Cile e Messico.

La Vegetoterapia Carattero Analitica è stata riconosciuta come una metodologia scientifica dall’associazione europea di psicoterapia (European Association for Psychoterapy).

Fondamenti teorici

Lo scopo clinico per il paziente è recuperare l’identità del suo Io, che è stata soffocata da meccanismi di difesa psicologici o somatici stabilitisi durante un’infanzia piena di carenze e repressioni che hanno limitato il processo di crescita.

Per questa ragione è necessario che il paziente recuperi la sua abilità di sentire piacere e ripristini la pulsazione energetica, che regola l’organismo e ristabilisce la salute psicosomatica.

Per ottenere questo, il paziente deve raggiungere un equilibrio nel sistema nervoso autonomo (vegetativo), attraverso l’analisi e la scomposizione del carattere, che è definito come l’armatura muscolare dell’ego (l’identità funzionale corpo mente). Nel suo lavoro La funzione dell’orgasmo, pubblicato nel 1927, Reich scrisse che, rilassando gli atteggiamenti cronici caratteriali, si ottengono delle reazioni nel sistema nervoso vegetativo. Dichiarò inoltre che ci possiamo liberare non solamente degli atteggiamenti caratteriali cronici ma anche di quelli muscolari corrispondenti. In questo modo parte del lavoro si sposta dal campo psichico e caratterologico all’immediato smontaggio della corazza muscolare.

Reich considerò la nevrosi non solamente come l’espressione di un disturbo dell’equilibrio psichico ma anche, in un modo molto più profondo e ben giustificato, l’espressione di un disturbo cronico dell’equilibrio vegetativo e della mobilità naturale. Da questa prospettiva la struttura psichica è quindi una determinata struttura biofisica.

All’interno del setting di Vegetoterapia Carattero Analitica, che è stato influenzato da Sandor Ferenczi, lo psicoterapeuta adotta un ruolo più attivo ponendosi accanto, invece che dietro al paziente, senza per questo abbandonare la sua posizione neutrale. Lo psicoterapeuta inoltre introduce all’interno della dinamica analitica l’importanza degli atteggiamenti spontanei e di alcuni aspetti corporei del paziente, come la maniera del paziente di respirare o le sue rigidità muscolari. Lo psicoterapeuta è poi in grado di intervenire prontamente se necessario, per esempio attraverso l’applicazione di pressioni o massaggi focalizzati.

Reich sottolinea che è sorprendente vedere come la scomposizione di una contrattura muscolare non solamente liberi energia vegetativa ma anche riproduca nella memoria la situazione in cui la repressione ha avuto luogo. Egli sostiene che ogni contrazione muscolare contiene la storia e il significato della sua creazione originale.

Egli percepì che ci sono modi molto diversi di organizzare i meccanismi difensivi del corpo e tuttavia concepì la relazione terapeutica come un processo dinamico. Fu un pioniere nella descrizione della patologia borderline, dell’armatura difensiva segmentata della personalità nevrotica e della scissione percettiva ottica dello psicotico. Diede grande importanza allo sviluppo del transfert negativo come primo passo necessario per raggiungere un reale transfert positivo.

I principali concetti

La maggior parte dei concetti principali è stata descritta nella sezione dei Fondamenti Teorici e includono il recupero dell’identità dell’ego, che è stata soffocata da meccanismi di difesa psichici o somatici; la relazione tra atteggiamenti caratteriali e risposte muscolari; il raggiungimento di un equilibrio del sistema nervoso autonomo (vegetativo), attraverso l’analisi e la scomposizione del carattere e l’importanza di massaggi focalizzati e di applicazioni di pressioni per il rilascio delle tensioni.

Tecniche

La Vegetoterapia Carattero Analitica venne specificatamente sistematizzata da Ola Raknes e Navarro e correlata ai sette livelli corporei identificati da Reich: 1) occhi, orecchie, naso; 2) bocca; 3) collo; 4) torace e braccia; 5) diaframma; 6) addome; 7) bacino e gambe.

Navarro assemblò le principali tecniche reichiane che denominò acting e introdusse ulteriori tecniche, specificandone i criteri per usarle correttamente (tempo, ritmo, direzione) e sviluppando una metodologia clinica.

La Vegetoterapia Carattero Analitica agisce sul sistema nervoso autonomo (vegetativo), sul sistema muscolare, sul sistema neuro-endocrino e sulla pulsazione energetica - espressioni dirette della vita emotiva, affettiva e istintiva.

Ciò tende verso la riarmonizzazione di questi sistemi. Induce fenomeni neuro vegetativi ed emozioni, che rappresentano espressioni del linguaggio del corpo che sono essenziali per comprendere gli aspetti del carattere. La verbalizzazione delle sensazioni, delle emozioni e le associazioni prodotte, così come l’interpretazione delle relazioni significative con gli oggetti parziali delle rispettive fasi evolutive della storia del paziente, rappresentano una evoluzione successiva di questo metodo.

Essere in sintonia con il linguaggio del corpo

In particolare il linguaggio del corpo è il messaggio più significativo nel setting psicoterapeutico reichiano. Questo accompagna tutti gli altri dati sul come la persona esprime se stessa: dai sogni ai lapsus, dai simboli alle metafore, dalla vita immaginativa alle fantasie liberatorie e dal tipo di pensiero al tratto caratterologico che lo sostiene.

Acting

La Vegetoterapia Carattero Analitica investiga il corpo nella sua espressione psichica significativa attraverso esercizi, chiamati acting, che agiscono sui sette livelli corporei. Vengono specificamente selezionati e agiti successivamente dal paziente, che sperimenterà un’evoluzione psico-affettiva. Gli acting riproducono i movimenti ontogenetici naturali, movimenti che si verificano nei rispettivi livelli corporei che prevalgono durante le fasi evolutive.

Gli acting riportano il come delle relazioni con gli oggetti parziali così come sono state incise nel livello corporeo del Sé in quel tempo e in quella fase, ma determinano anche degli insight. Suggeriscono inoltre la possibilità di una nuova relazione oggettuale nel presente. Gli acting connettono il lì e allora con il qui ed ora, la profondità con la superficie, l’inconscio con il conscio, la memoria implicita con la memoria esplicita, informando, formando e riformando la mente. Aumentano la cognizione e il sentire determinando una maggiore intelligenza della mente.

Durante l’esecuzione degli acting di Vegetoterapia diamo la priorità al sentire piuttosto che al pensare e dunque rispettiamo l’organizzazione dell’evoluzione dell’essere umano. Un progetto terapeutico analitico mira a dare alla persona la capacità di maneggiare la sua armatura difensiva e la sua combinazione caratterologica.

Processo Terapeutico

libro Theory in Conuseling an PsychotherapyDal suo scritto sul masochismo, nel 1927, che fu successivamente incluso nell’Analisi del carattere, Reich inizia l’integrazione dell’analisi del carattere con la Vegetoterapia a livello clinico. Egli inizialmente facilita l’emergere del materiale analitico (insight), puntualizzando il modo in cui i pazienti si presentano durante le sessioni (tono di voce, gesti come l’incrociare le gambe o il guardare lontano o l’arrossire), così come atteggiamenti più permanenti (compulsivi, masochistici, fallici o isterici).

Si focalizzò inoltre sulle rigidità muscolari croniche (del collo, del torace, del bacino) che influenzano la postura corporea e il suo funzionamento interno, stabilendo una tendenza alla contrazione e all’ansietà (una predominanza della parte simpatica del sistema nervoso vegetativo) con conseguente squilibrio bioenergetico e psicosomatico.

In alcune situazioni stimolò l’uscita della voce, aumentò la profondità del modo di parlare, modificò il modo di guardare, qualche volta anche suggerendo di rimanere in silenzio, al fine di provocare emozioni nel paziente che erano correlate alle paure (anche inconsce), alla tristezza o alla rabbia. Smantellando i meccanismi di difesa e le rigidità segmentate stratificate della corazza difensiva, si poteva giungere ad una più globale esperienza involontaria che emergesse del processo terapeutico. Un’esperienza di questo tipo è il riflesso dell’orgasmo, cioè un sottile movimento involontario del corpo intero, quando un paziente, sdraiato sul lettino, raggiunge la capacità di respirare appieno e di rilassare le tensioni muscolari croniche.

Reich considerò questi come segni obiettivi di progresso verso il raggiungimento degli obiettivi clinici, sottolineando come il rendere le difese e la corazza più flessibili e mobili sia un processo molto delicato, dato che queste sono parte dell’identità del paziente.

Per questa ragione, a parte altre considerazioni, nel rilassare i sette segmenti corporei funzionalmente correlati si dovrebbero seguire attenti passaggi consecutivi in direzione cefalo-caudale (cioè dalla testa ai piedi).

Nella Vegetoterapia Carattero Analitica gli interventi normalmente partono dal primo livello corporeo (occhi, orecchie e naso) fino al settimo (bacino e gambe), tenendo a mente che tutti i livelli sono interrelati e che gli interventi parziali non sono efficaci. Allo stesso tempo è necessario integrare l’esperienza emozionale attraverso un’elaborazione analitica della relazione paziente-terapeuta.


Bibliografia
  • Ferri, G. & Cimini, G. (2012). Psicopatologia e Carattere, L’Analisi Reichiana: la psicoanalisi nel corpo ed il corpo in psicoanalisi. Roma: Alpes Editore.
  • Navarro, F. (1989). La vegetoterapia caracteroanalítica. Revista Somathotherapies et Somatologie Strasbourg.
  • Navarro, F. (1988). La somatopsicodinamica. Pescara: Il Discobolo Edizioni. -(1989). La Somatopsicodinámica. Valencia: Publicaciones Orgón.
  • Navarro, F. (1991). Caratterologia postreichiana. Palermo: Nuova Ipsa Editore.
  • Reich, W. (1973) L’analisi del carattere. Milano: Sugar Ed. - (1972). Character analysis. Ed. The Wilhelm Reich Trust Fund. (original work published in 1933)
  • Reich, W. (l969) La funzione dell’orgasmo. Milano: Sugar Ed. - (2007). The function of the orgasm. New York: Farar, Straus & Giroux. (original work published in 1927)
  • Serrano, X. (2011). Profundizando en el diván reichiano. La Vegetoterapia en la psicoterapia caracteroanalítica. Madrid: Edit.Biblioteca Nueva.
 
 
* Psichiatra, Analista S.I.A.R., Direttore della Scuola Italiana di Analisi Reichiana. Membro dell’Accademia delle Scienze di New York e del Comitato Scientifico Internazionale di Psicoterapia Corporea.
+ Cofondatrice del centro "Wilhelm Reich" di Atene e di Chania (Creta), membro EABP, Insieme a D. Markaki gestisce l'Istituto greco di Vegetoterapia e analisi del carattere(EINA).
x  Psicoterapeuta, Direttore della Scuola Spagnola di Terapia Reichiana ( ESTER).
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