Numero 2/2023

Psichiatria e Psicoterapia

Federico Navarro1

Era il 10-6-2015, nel tardo pomeriggio, si stava in molti in una bella sala (Hub Events) di Monastiraki ad Atene, si sarebbe presentato il mio libro Psicopatologia e Carattere in versione greca.
Mi avrebbe fatto gli onori di casa anche uno psichiatra, che non conoscevo ancora, Giorgio Astrinakis.
Si presentò da lì a poco, autorevolmente e con fare cordiale;  salutandomi mi disse che aveva molto apprezzato il mio libro e di aver conosciuto negli anni '90 Federico Navarro, con il quale aveva condiviso la lotta basagliana in Italia.
Sentii di essere a casa, con la sensazione di conoscerlo da sempre.
Appena dopo, sedendoci sulle poltroncine dietro il tavolo rialzato di fronte al pubblico, sorprendendomi, tirò fuori da una pila di fogli, pieni di appunti per la mia presentazione, un articolo (con lettera di accompagnamento) che gli era stato proposto proprio da Federico Navarro nel '94, per essere pubblicato sulla rivista greca (da lui all'epoca diretta): me lo aveva portato in dono, per l'occasione del mio libro e per segnare la nostra conoscenza.
Mi riempii di gioia!
La lettura tutta d'un fiato successiva, appena tornato in hotel, mi entusiasmò per l'attualità degli argomenti proposti a distanza di oltre 20 anni.
Eccolo di seguito, ho pensato di proporlo alla redazione della nostra rivista, così da farlo conoscere e apprezzare ai numerosi lettori che ci seguono.

Genovino Ferri2

 
 

I congressi di Psicoterapia Corporea (Aprile 1993 - Barcellona), Medicina Psicosomatica (Maggio 1993 - Firenze), Somatoterapia (Maggio 1993 - Erlangen), Mondiale di Psichiatria (Giugno 1993 - Rio de Janeiro), hanno sottolineato l'unità funzionale soma-psiche (base epistemologica della teoria di Wilhelm Reich) con la conseguente prospettiva dell'efficacia molto limitata delle psicoterapie verbali e della psicofarmacologia.

Una revisione critica della etiopatogenesi della patologia mette in risalto la chiave psicosomatica o somatopsicologica nel trattamento clinico.

È opportuno sottolineare, rifacendoci a McLean, la differenza tra psichico e psicologico, il primo termine riferendosi alla neocortex (logica, critica, intelligenza, etc.) ed il secondo al limbico (affettività, emotività, visceralità etc.). Questa differenza di significato prospetta che la psicopatologia (di cui si occupa la psichiatria clinica) trova la etiopatognesi nelle disfunzioni tra il limbico e le sue connessioni corticali e/o ipotalamiche.

Questo significa che una psichiatria può essere valida soltanto se interviene a livello limbico, dove (Papez) esiste il patrimonio mnésico che, se perturbato, provoca, come riflessi condizionati, una sintomatologia che può essere migliorata soltanto temporaneamente se non si eliminano le cause di fondo delle disfunzioni limbiche.

Il lavoro di Groddeck, Ferenczi e Reich, confermato delle ricerche di Buscaino, Jacobson, Luria, McLean e altri, nel ribadire l'assenza di dicotomia tra corpo e psiche, dimostrano che la patologia può essere trattata facendo recuperare ai pazienti la necessaria importanza del sentire (che in altri termini è presa di coscienza) e non del comprendere (che è presa di conoscenza) per riattivare il funzionamento biologico, naturale dell'organismo.

Dal momento che la vitalità di ogni organismo è legata al proprio stato energetico va da sé che la terapia corporea è la sola a poter dare risultati se prende in considerazione lo stato energetico del paziente.

Abbiamo oggi, purtroppo, la moda di tali terapie; ogni giorno se ne propone una nuova, ma se la salute dipende dal buon funzionamento della carica energetica vitale, soltanto la Vegetoterapia Carattero Analitica proposta da Wilhelm Reich può soddisfare tale esigenza.

La paura (non il timore) di dover mettere in discussione tutto quanto tramandatoci, meccanicisticamente, dalla Tradizione medica, la mancanza di una visione interdisciplinare della conoscenza scientifica in particolare, fa che il nome di Reich sia ancora oggetto di ostracismo.

Parafrasando e ampliando il lavoro di Reich riteniamo che la patologia sia una manifestazione somatopsicodinamica per cui la diagnosi, prima di essere valutata in termini nosografici, debba essere considerata in termini energetici, cioè legata al funzionamento vitale dell'organismo. L'espressione della carica energetica del corpo e della circolazione di tale energia determina il suo funzionamento. I lavori di Selye e di Laborit c'informano che ogni stress provoca una risposta funzionale attraverso il fenomeno dell'emozione. (Oggi sappiamo che anche le piante, organismi viventi, hanno una vita emotiva!). Il fenomeno  emozione trova nei mammiferi, specialmente, la sua canalizzazione tramite il sistema nervoso neurovegetativo che influenza, attraverso modificazioni biochimiche, la carica energetica e la circolazione energetica.

foto navarro (2)Federico Navarro

Gli esperimenti all'Università di Boulder sulla cellula vivente, in cui troviamo una struttura trabecolare (formata da actina e miosina come quella muscolare!), c'informano che condizioni di vita negativa fanno contrarre la cellula, mentre quelle positive provocano l'espansione; cioè viene influenzata la pulsazione cellulare - (tutto ciò che è vivo è pulsante!). Nello stato di contrazione la cellula assume forma globosa per trattenere quanto più possibile l'energia necessaria alla sua sopravvivenza; ciò significa che ogni stress (l'emozione é uno stress) influenza la carica energetica cellulare nel suo ritmo pulsatile di contrazione-espansione. Rifacendoci a Frölich é la coscienza della variazione della pulsazione cellulare che ci informa dell’ emozione stessa.

L'organismo può vivere emozioni fin dal periodo embrionario. Il fenomeno emozionale è quindi già presente nel periodo preverbale e quando non si ha manifestazione somatica, l'emozione resta impressa o repressa nella coscienza, ma sempre presente nell'organismo, per cui esse già esistono nel periodo embrionario e fetale. L'emozione primaria negativa è la paura, che impedisce l'espansione e determina una condizione di contrazione come difesa per assicurare la sopravvivenza (narcisismo). A seconda del periodo della vita in cui la paura colpisce l'organismo abbiamo come conseguenza aspetti disturbati energetici differenti nell’ organismo.

Nel periodo embrionario la paura è cellulare e la contrazione (esperimenti di Boulder) se persiste totalmente, provoca l'aborto, se parzialmente, influisce sul DNA cellulare provocando sofferenze genetiche che in seguito a forti stress dopo la nascita si manifestano come malattie inguaribili per un deficitario sviluppo del sistema immunitario (alcuni tipi di cancro, autismo, alcune malattie sistemiche e/o degenerative, specie a carico del sistema nervoso); in questo periodo la prevalenza biologica è endocrina.

Nel periodo fetale la paura, per la presenza del sistema neurovegetativo, attraverso una condizione di simpaticotonia stabile, come persistente meccanismo di difesa, oltre disturbare l'apparato endocrino provoca una tensione muscolare che altera la circolazione energetica dell'organismo; tutto ciò è base per l'etiologia di alcuni tipi di cancro, psicosi, terreno per l'AIDS, malattie sistemiche e/o degenerative, tutto espressione di una bassa condizione energetica. Questo è il periodo fusionale.

Nel periodo neonatale, quello simbiotico, la paura, attraverso gli stessi meccanismi di difesa di quelli fetali, provoca effetti non più globali, ma solo su determinati livelli del corpo, provocando biopatie secondarie (malattie a tendenza cronica trattabili, ma difficilmente guaribili, come per esempio: diabete, obesità, ipertensione, epilessia, condizioni border-line, asma, artrite reumatoide, sieropositività all'AIDS, cancri trattabili). Tutto ciò conseguenza di una condizione energetica mal distribuita e spesso di bassa densità. Fin qui si tratta di malattie psicosomatiche.

La paura nel periodo post-natale (da un anno alla pubertà) attraverso una simpaticotonia acuta, è causa di malattie somatopsicologiche come l'ulcera gastroduodenale, l'angina pectoris, le coliti, cistiti, disfunzioni ovariche, tumori benigni, psiconevrosi, ove la condizione energetica è alta, ma con difficoltà a scaricarsi e la stasi energetica tende a scaricarsi con la malattia.

La paura nel periodo pseudo-genitale, a partire dalla pubertà (la genitalità è un traguardo difficile da raggiungersi nell'attuale momento della società!) provoca le somatizzazioni che sono conversioni sul corpo di stati conflittuali caratteristici della nevrosi.

Da quanto ho detto appare evidente che una psicoterapia profonda può essere soltanto una psicoterapia corporale dal momento che non esiste dicotomia tra soma e psiche e a tal fine riteniamo elettiva la Vegetoterapia Carattero Analitica proposta da Wilhelm Reich e denominata, successivamente, Orgonoterapia per l'azione sulla energia vitale (la bioenergia). Si tratta di un lavoro incentrato sulle paure ancorate ai 7 livelli del corpo definiti da Reich.

Esiste una metodologia (non una tecnica!) che partendo dal I livello (occhi, orecchie, naso), sede della interpretazione della realtà, permette all'energia bloccata dalla paura (e produttrice di sintomi) di scorrere, in seguito ad abreazioni emozionali, verso il II livello, quello della bocca, legato alla oralità, cioè alla depressività.

Una volta soddisfatte le condizioni energetiche di tale livello, si passa al III livello, il collo (sede del narcisismo, del self control) che una volta sbloccato apre la strada all'energia per fluire nel torace (IV livello) sede dell'identità biologica, dell'io (timo), dell'ambivalenza.

Dal livello toracico si passa al V livello, quello del diaframma (sede del masochismo, dell'ansietà, del senso di colpa) che, liberato, dà accesso al VI livello, l'addome (sede della analità, della compulsività, della visceralità emotiva). Una volta ristabilita la funzionalità addominale passiamo al VII livello, la pelvi (sede dell'isteria, della genitalità). È dopo lo sblocco della pelvi che assistiamo all'instaurarsi della potenza orgastica, espressione del carattere genitale secondo Reich, del carattere maturo secondo Freud.

Il progetto terapeutico, quindi, permette il processo della maturazione caratteriale attraverso il passaggio dalle condizioni di nucleo psicotico a quelle border-line e da queste a quella psiconeurotica per accedere a quella nevrotica e da questa alla situazione genitale.

Dal momento che non é possibile terapeutizzare tutta l'attuale, immatura, umanità, la scuola reichiana dà enorme importanza alla profilassi per prevenire, dal momento del concepimento in poi, che l'essere umano sia vittima delle paure che prima o poi incideranno sulla personalità provocando quelle distorsioni psicologiche che ancora impediscono all’umanità di essere realmente Umana, come auspicava Schweiger!

 

 Firma Navarro sfondo2

 

 

 

 


Bibliografia:

  • Benedett, G. (1969), Neuropsicologia. Milano: Feltrinelli.
  • Bressy, P. (25 Aprile 2017), La bio-éléctronique et les mystères de la vie. Paris: Le Courrier du livre.
  • Delacour, J. (1990), Neurobiologie des comportements. Paris: Hermann.
  • Del Giudice, N. e E. (1999), Omeopatia e bioenergetica. Verona: Cortina International.
  • Eigen, M. (1987), Gradini verso la vita. Milano: Adelphi.
  • Hinsie, L. e Campbell, R. (1979), Dizionario di Psichiatria. Roma: Astrolabio.
  • Jacobson, E. (1967), Biologie des emotions. Paris:ESF.
  • Laborit, H. (1980), L’inhibition de l’action. Paris: Masson.
  • MacLean, P. (2011), Evoluzione del cervello e comportamento umano. Milano: Einaudi.
  • Navarro, F. (1991), Somatopsicodinamica delle biopatie. Pescara: Il Discobolo.
  • Reich, W. (1975), La funzione dell'orgasmo. Milano: Sugarco.
  • Reich, W. (1982), Analisi del carattere. Milano: Sugarco.
  • Reich, W. (1986), La biopatia del cancro. Milano: Sugarco.
  • Véret, P. (1981), La médicine énérgetique. Monaco: Ed. Du Rocher.

[1] Neuropsichiatra, orgonoterapeuta, (1924 – 2002). Fondatore nel 1972 della Società Italiana di Orgonomia e Vegetoterapia, nel 1976 della Scuola Italiana di Ricerca e Terapia Orgonica, nel 1979 della Scuola Europea di Orgonoterapia, nel 1988 della Scuola di Orgonoterapia Latino Americana, dal 1992 al 2002 Presidente onorario della Società Italiana di Analisi Reichiana.
 
[2] Psichiatra, Analista S.I.A.R., Direttore della Scuola Italiana di Analisi Reichiana, Membro dell’Accademia delle Scienze di New York, Membro del Comitato Scientifico Internazionale di Psicoterapia corporea
 
 
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