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“L’attenzione è l’esercizio spirituale per eccellenza che, ancorandoci al presente, ci libera dalle passioni provocate dalle reminiscenze del passato e dall’immagine del futuro e questo apre la nostra coscienza alla coscienza cosmica, rendendoci attenti al valore infinito di ogni istante”.

 

(Marco Aurelio)

 

 

Fino a che non ci si impegna,
c’è esitazione, possibilità di tornare indietro
e sempre inefficacia.
Riguardo ad ogni atto di iniziativa e creazione,
c’è solo una verità elementare,
ignorare la quale uccide innumerevoli idee e splendidi piani.
Nel momento in cui ci si compromette definitivamente
anche la provvidenza si muove.
Ogni sorta di cose intervengono in aiuto,
cose che altrimenti non sarebbero mai accadute.
Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione,
facendo sorgere a nostro favore
ogni tipo di incidenti e di imprevisti,
di incontri e di assistenza materiale,
che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo. 
Qualsiasi cosa tu possa fare,
o sognare di poter fare, incominciala.
Il coraggio ha in sé il genio,
il potere e la magia.
Inizia ora!
(Wolfgang Goethe)

 

 

Il linguaggio sogna. Lo spirito critico non può farci niente: è un fatto poetico poter scrivere, da parte di un sognatore, che una curva è calda. Si ritiene forse che Bergson, attribuendo alla curva la grazia e certamente alla linea retta la durezza, non abbia oltrepassato il senso? Che cosa altro facciamo noi, quando diciamo che un angolo è freddo ed una curva è calda? O quando affermiamo che la curva ci accoglie e l’angolo ci espelle? O quando diciamo che l’angolo è maschile e la curva femminile?

Una piccola sfumatura di valore cambia tutto, la grazia di una curva è un invito a dimorare. Non è possibile evaderne senza sperare di tornarvi. La curva amata ha poteri di nido, un appello al possesso, è un angolo curvo, una geometria abitata ...

Soltanto il sognatore che si arrotonda contemplando riccioli conosce le semplici gioie del riposo disegnato.

 
(Gaston Bachelard)
 

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